In un’intensa operazione di vigilanza sulla sicurezza alimentare e la correttezza commerciale, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni (NAS) di Brescia hanno messo in luce pratiche commerciali ingannevoli in due distinti episodi avvenuti in Lombardia, evidenziando il rischio di frodi nel settore dolciario in periodi di alta domanda come quello pasquale.
Nella città di Brescia e nella pittoresca località di Salò, le autorità hanno scoperto casi di pasticcerie che vendevano colombe pasquali industriali come se fossero prodotti artigianali locali, applicando un ricarico di prezzo considerevole. Nel dettaglio, a Salò, una pasticceria è stata colpita dal sequestro di 80 colombe pasquali acquistate da un’industria di Torino. Il titolare del negozio, dopo aver riconfezionato le colombe con incarti ed etichette personalizzate, le ha messe in vendita sostenendo fossero di produzione propria, con un prezzo triplicato rispetto a quello d’acquisto. Per queste azioni, è stata avanzata una denuncia per frode nell’esercizio del commercio.
Similmente, una verifica condotta venerdì 29 marzo in un’altra pasticceria bresciana ha portato al rinvenimento e al sequestro di cinquanta colombe pasquali, anch’esse vendute come se fossero di fabbricazione artigianale attraverso un sistema fraudolento equivalente.
Questi episodi si inseriscono in un contesto più ampio di controlli effettuati dal Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, mirati a garantire la sicurezza alimentare e a prevenire comportamenti illeciti, specialmente nei periodi festivi, quando il settore dei dolci registra un incremento delle vendite. Nel corso delle ispezioni, condotte su numerose pasticcerie della regione, si è generalmente riscontrato un alto livello di conformità alle norme igienico-sanitarie, sebbene in alcuni casi siano emerse irregolarità minori. Significativamente, in un forno della provincia è stata rilevata una grave carenza igienica, che ha indotto l’autorità sanitaria a sospendere temporaneamente l’attività produttiva.