Autovia padana: la spinta per la Corda Molle senza pedaggio dipende dal Ministero

Scontro su tariffe e investimenti per la gestione del tratto autostradale

Nel cuore della discussione sulla possibile imposizione di un pedaggio sul tratto autostradale Corda Molle, Autovia Padana mette sul tavolo le sue condizioni per mantenere la gratuità del passaggio. Il nodo centrale riguarda la copertura degli investimenti sostenuti, stimati in 160 milioni di euro, cifra necessaria per non gravare ulteriormente sui cittadini e sulle aziende locali.

La situazione attuale vede Autovia Padana, parte del Gruppo Gavio e gestore dell’autostrada A21, confrontarsi con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti su come evitare che la Corda Molle diventi a pagamento. Durante un recente incontro a Palazzo Broletto, al quale hanno partecipato rappresentanti provinciali, sindaci e figure chiave dell’industria locale, è stata esplorata la possibilità di un compromesso che soddisfi le esigenze finanziarie della società mantenendo libero il transito.

Stefano Della Gatta, amministratore delegato di Autovia Padana, ha ribadito la volontà di rispettare gli investimenti fatti, pur mostrando apertura verso una modulazione alternativa dei pagamenti. Tuttavia, la decisione finale richiede una revisione del piano economico finanziario che non può prescindere dal rispetto delle normative europee sugli aiuti di stato. Qualsiasi modifica sostanziale della concessione potrebbe richiedere un allargamento della stessa o un aggiornamento del piano finanziario.

La problematica del pedaggio ha sollevato preoccupazioni significative tra i sindaci dei comuni interessati. L’impatto di possibili tariffe, che potrebbero variare dai 10 ai 25 centesimi a chilometro a seconda del veicolo, potrebbe spingere il traffico verso la viabilità secondaria, con possibili conseguenze negative per l’economia locale e il quotidiano dei residenti.

Nelle prossime settimane sono attesi ulteriori sviluppi, con una riunione prevista con il ministro Matteo Salvini e il ritorno al tavolo delle trattative il mese prossimo. L’obiettivo comune è trovare soluzioni alternative che, attraverso esoneri specifici, proteggano i residenti e gli operatori economici, come suggerito dal presidente della Provincia, Emanuele Moraschini.

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