Giovanni Boni, un pensionato di 75 anni di Gargnano e ex proprietario della pizzeria Villavetro, è uno di questi collezionisti. Con circa 10 mila biglietti raccolti, Boni racconta di come la grafica di questi biglietti lo abbia affascinato fin dal primo istante. “Mi sono appassionato da subito per la grafica di questi biglietti, che cambia ad ogni uscita di una nuova serie. Il primo Gratta e Vinci, per esempio, chiamato la ‘Fontana della Fortuna’, raffigurava la Fontana di Trevi. Più fontane si trovavano, più alta era la vincita”, spiega Boni.
Le serie successive hanno continuato a catturare l’attenzione di Boni grazie alle loro grafiche uniche. Le “Città della Fortuna”, ad esempio, presentavano immagini di città italiane come Firenze, Padova, Capalbio e Perugia, rendendo ogni biglietto un piccolo viaggio visivo attraverso l’Italia. Boni considera ogni biglietto un pezzo di storia e di cultura, un piccolo capolavoro che documenta l’evoluzione del design e dell’arte grafica nel contesto dei giochi d’azzardo.
Questo inusuale hobby ha permesso a Boni di costruire una collezione che non ha solo un valore sentimentale, ma anche potenzialmente economico. I biglietti intatti, infatti, possono diventare oggetti da collezione molto ricercati, specialmente quelli delle prime serie che sono ormai fuori produzione. La cura e l’attenzione con cui Boni conserva i suoi biglietti sono paragonabili a quelle di un curatore di museo.
Ma non è solo una questione di estetica e potenziale guadagno. Per Boni, questa collezione rappresenta anche un modo per preservare un pezzo della cultura popolare italiana. “Ogni biglietto racconta una storia, non solo di sogni e speranze, ma anche di creatività e arte”, afferma. Questa passione per la grafica dei Gratta e Vinci riflette un interesse più ampio per tutto ciò che è effimero e quotidiano, trasformando oggetti comuni in testimonianze culturali.
La storia di Giovanni Boni e della sua collezione di Gratta e Vinci intatti offre uno sguardo affascinante su come gli oggetti di uso quotidiano possano acquisire un nuovo significato e valore attraverso il collezionismo. In un’epoca in cui tutto sembra essere consumabile e temporaneo, la capacità di vedere la bellezza e il valore in ciò che è spesso trascurato è un dono raro. Boni ha trasformato ciò che molti considererebbero solo un pezzo di carta in un’opera d’arte, dimostrando che il vero valore non è sempre evidente a prima vista.