Il vescovo di Brescia torna a Montichiari per il santuario di Rosa Mistica

Nuova visita del vescovo di Brescia e discussione sul futuro del santuario di Rosa Mistica a Montichiari.

A tre anni di distanza dal primo acceso dibattito con la popolazione, il vescovo di Brescia, Pierantonio Tremolada, accompagnato da monsignor Marco Alba, è tornato giovedì sera nel teatro Gloria di Montichiari per affrontare il tema controverso del santuario di Rosa Mistica sotto una nuova luce. La recente approvazione del Vaticano sul culto mariano e sulle presunte apparizioni alla veggente Pierina Gilli rappresenta una svolta importante, accolta con soddisfazione dalla diocesi bresciana.

Un dono per la chiesa universale

Durante il suo intervento, il vescovo Tremolada ha esordito affermando: “Questo è un dono fatto non solo alla nostra diocesi, ma alla chiesa universale. Il culto è diffuso ovunque e abbiamo quindi una responsabilità che va oltre la soprannaturalità dei fenomeni. Ciò che conta è quanto scaturito dalla loro diffusione.” Già sabato scorso, Tremolada aveva visitato le Fontanelle per celebrare una messa ed esprimere la propria gratitudine verso papa Francesco.

Il progetto di ampliamento del santuario

Monsignor Alba ha illustrato le indagini teologiche che hanno rivalutato la figura di Pierina Gilli, prima che la discussione si spostasse inevitabilmente sul progetto di ampliamento del santuario. Questo progetto, fortemente voluto dalla diocesi, è mal visto da parte della popolazione che teme per l’ultimo tratto di territorio quasi naturale rimasto a Montichiari. “Il progetto mi sembra necessario, sul santuario bisogna intervenire”, ha dichiarato il vescovo Tremolada. “Dobbiamo pensare a un ambiente accogliente e adeguato per tutti i pellegrini. Non ci sarà niente di faraonico, interverremo in maniera sobria e accurata senza profanare l’ambiente.” Ha inoltre aggiunto che saranno necessari spazi per le confessioni, momenti di silenzio e riflessione, e una piccola casa per accogliere i sacerdoti anziani.

Le preoccupazioni della popolazione

Durante l’incontro, più di un cittadino in platea ha esposto le proprie perplessità al vescovo, esortandolo a considerare l’uso degli spazi già esistenti per evitare ulteriore consumo di suolo. Ferdinanda Busi del Comitato tutela Colline moreniche ha sottolineato: “La nostra preoccupazione primaria è il rispetto per l’ambiente. Lei, eccellenza, ha parlato di sobrietà, bellezza e sostenibilità, ma è difficile pensare che un luogo che nel corso degli anni diventerà frequentatissimo possa essere sobrio e rispettoso dell’ambiente.” Ha poi chiesto l’impegno del vescovo affinché non ci sia consumo di suolo, che la viabilità non venga modificata e non si costruiscano grandi parcheggi, proponendo l’uso di strutture già esistenti per accogliere i sacerdoti.

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