Il consiglio comunale di San Felice sarà sciolto dopo le dimissioni di massa dei consiglieri di maggioranza, aprendo la strada a un commissario prefettizio.

Sabato sera tutti i consiglieri eletti nella lista di maggioranza «Obiettivo San Felice», ad eccezione di Dario Lavelli, hanno annunciato le loro dimissioni. Questo gesto comporta lo scioglimento del Consiglio comunale e l’assegnazione del Comune a un commissario prefettizio, il quale si occuperà della gestione ordinaria e delle procedure necessarie per le nuove elezioni.

Il contesto e le ragioni delle dimissioni

La crisi politica a San Felice è esplosa a causa di presunti problemi legali riguardanti la neo-sindaca Lorenza Baccolo, legati a una possibile condizione di incandidabilità, ineleggibilità o incompatibilità. Sebbene i dettagli specifici non siano stati divulgati, la sindaca e i consiglieri della maggioranza non hanno rilasciato dichiarazioni chiare, mantenendo un silenzio stampa.

La minoranza di Idee in Comune, guidata dall’ex sindaco Simone Zuin, ha sollecitato un incontro con il segretario comunale per chiarire la situazione. Il segretario ha menzionato verifiche d’ufficio in corso riguardo alla validità dell’elezione della Baccolo, ma non ha fornito ulteriori dettagli.

Il percorso verso il commissariamento

Dopo la vittoria elettorale della Baccolo nelle elezioni dell’8 e 9 giugno e la consegna della fascia tricolore l’11 giugno, il primo Consiglio comunale, previsto per il 22 giugno, non si è mai tenuto. Le norme del TUEL stabiliscono che la prima seduta deve essere convocata entro 10 giorni dalla proclamazione e deve tenersi entro 10 giorni dalla convocazione. Con le dimissioni dei consiglieri, lo scioglimento del Consiglio è diventato una certezza.