Il motivo del commissariamento risiede in una situazione di dubbia interpretazione riguardante la possibile incandidabilità di Lorenza Baccolo. In una nota, il sindaco ha spiegato che, dopo controlli approfonditi sui requisiti individuali di ciascun eletto, è emersa una questione che potrebbe dare avvio a iter legali con possibili ripercussioni sul mandato.
La comunicazione del sindaco è arrivata dopo le dimissioni di massa dei consiglieri di maggioranza, avvenute poche ore prima. Le dimissioni, protocollate sabato dalla civica di centrodestra Obiettivo San Felice, hanno di fatto chiuso la partita a soli 40 giorni dal voto, rendendo inevitabile il commissariamento. Gli otto consiglieri eletti, tra cui Simona Robusti, Nicolò Baccolo, Alberto Rosina, Marzia Manovali, Simona Tommasi, Elda Cortinovis e Pier Angelo Magagnini, hanno rinunciato all’incarico, lasciando come unico membro Dario Lavelli.
Lorenza Baccolo ha ringraziato i consiglieri per il loro gesto di supporto, definendolo un atto di forza e coesione del gruppo. Il sindaco ha sottolineato l’importanza del rispetto dei diritti e del benessere della comunità. Anche se il commissariamento sarebbe stato inevitabile in caso di incandidabilità del sindaco, le dimissioni di massa hanno accelerato il processo.
Il commissariamento del Comune di San Felice rappresenta un caso unico nella provincia, se non in tutta Italia, dato che non era stata ancora formata la giunta né convocato il primo consiglio comunale. La minoranza di Idee in Comune, guidata dall’ex sindaco Simone Zuin, incontrerà oggi il segretario comunale per discutere ulteriori sviluppi.