Il sostegno del centrodestra
Il centrodestra ha rivendicato la paternità del Daspo urbano, sostenendo di averne sollecitato l’adozione attraverso il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Nonostante l’astensione iniziale in commissione, il centrodestra ha poi votato a favore, definendo il Daspo urbano come una misura essenziale per la sicurezza cittadina. Rolfi ha affermato che il nuovo regolamento non differisce sostanzialmente da quello del 2009, ritenendo che i cambiamenti siano per lo più cosmetici e lessicali.
Il punto di vista del centrosinistra
Il centrosinistra, invece, ha cercato di sottolineare la componente sociale del provvedimento, cercando di non far apparire il Daspo urbano come una misura meramente repressiva. Gli interventi in aula hanno messo in evidenza i percorsi di reinserimento sociale associati al Daspo urbano, nel tentativo di smorzare le critiche interne e esterne. Daniela Del Ciello del Pd ha assicurato che il provvedimento non renderà Brescia una città punitiva, ma piuttosto una città che cerca di integrare e supportare i propri cittadini.
Le critiche e i cambiamenti
Nonostante il sostegno ricevuto, il nuovo regolamento non è stato approvato senza critiche. Raisa Labaran e Fabio Capra hanno contestato le affermazioni del centrodestra, evidenziando come il nuovo testo abbia eliminato riferimenti controversi presenti nel vecchio regolamento, come il divieto di giocare a cricket o le limitazioni alle prostitute e ai rom. Secondo Capra, questi cambiamenti sono stati necessari per superare le connotazioni etniche e culturali che il regolamento del 2009 poteva implicare.
Un percorso difficile
L’adozione del Daspo urbano non è stata priva di difficoltà per il centrosinistra, che ha dovuto affrontare numerose riunioni interne per evitare una frattura più ampia. Alla fine, solo due consiglieri, Gastaldi e Catalano, hanno votato contro, mentre Curcio si è astenuto, manifestando scetticismo senza causare una rottura netta.
Rolfi ha sollevato dubbi sull’unità della coalizione che sostiene l’amministrazione Castelletti, mentre Cammarata ha difeso la necessità di una dialettica interna quando si tratta di decisioni che incidono sui diritti dei cittadini. Cammarata ha dichiarato che il nuovo regolamento permette di prendere decisioni che bilanciano la sicurezza e i diritti individuali, portando tali decisioni nell’alveo corretto.
Il nuovo Regolamento di polizia urbana di Brescia rappresenta un tentativo di aggiornare le norme cittadine, bilanciando sicurezza e diritti sociali.