Panchine letterarie nel Bresciano: un ponte tra territorio e cultura

Nel cuore del Parco Alto Garda Bresciano, le comunità di Magasa e Valvestino hanno recentemente celebrato l'inaugurazione di due panchine letterarie

Nel cuore del Parco Alto Garda Bresciano, le comunità di Magasa e Valvestino hanno recentemente celebrato l’inaugurazione di due panchine letterarie, un’iniziativa che ha visto la partecipazione entusiasta di cittadini e autorità locali. Questi particolari arredi urbani non sono solo un invito al riposo, ma rappresentano un vero e proprio strumento di promozione culturale e territoriale, pensato per avvicinare persone di ogni età alla letteratura e alla lettura, coinvolgendo anche i turisti in visita.

Valvestino, con il suo ricco patrimonio naturale e botanico, ha scelto di dedicare la sua panchina letteraria alle opere e alle immagini di don Pietro Porta (1832-1923), un botanico locale a cui è intitolato anche il museo della valle. Don Pietro Porta, nato a Valvestino e scomparso a Riva del Garda, è una figura centrale nella storia botanica del territorio. La valle stessa ospita diverse attrazioni, tra cui il Museo Botanico Don Pietro Porta, il Museo Etnografico e l’Osservatorio Astronomico di Cima Rest, tutte immerse in un contesto di selvaggia bellezza naturale, habitat di specie botaniche molto rare.

A Magasa, invece, la scelta è ricaduta sui libri e sugli scritti di Vito Zeni (1922-1989), un insegnante e storiografo nato e vissuto nel paese. Vito Zeni ha dedicato la sua vita alla documentazione e alla narrazione della storia locale, e le sue opere sono un prezioso tesoro culturale per la comunità. La panchina a lui dedicata rappresenta un tributo alla sua eredità e un incentivo per i visitatori a scoprire la storia di Magasa attraverso le sue parole.

La Valvestino, oltre alla sua bellezza naturale, si distingue anche per una vivace offerta culturale. Proprio ieri, il 27 luglio, alla Biblioteca Comunale di Valvestino, è stata inaugurata una mostra fotografica di Angelo Andreoli, dedicata ai fiori della valle. L’evento, preceduto da un incontro con il botanico Filippo Prosser, ha attirato numerosi appassionati di botanica e fotografia, confermando ancora una volta l’interesse per le risorse naturali e culturali del territorio.

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