Un grave episodio di violenza tra adolescenti ha scosso la città di Brescia. Un ragazzo di 14 anni è stato brutalmente aggredito a calci e pugni nella zona del parco Castelli, riportando un trauma cranico che ha richiesto il ricovero in ospedale.
Dalla lite a scuola al pestaggio al parco
Secondo le prime ricostruzioni, la vicenda avrebbe avuto origine da divergenze nate nell’istituto Canossa, che sarebbero poi sfociate in un presunto furto di cuffiette ai danni della fidanzata di uno dei ragazzi coinvolti. La situazione è degenerata quando, nella giornata di ieri, 8 novembre, il 14enne è stato avvicinato alla fermata dell’autobus, spinto e costretto a raggiungere il parco Castelli, dove è stato accerchiato e colpito ripetutamente.
L’aggressione ha causato lesioni giudicate guaribili in sette giorni. Solo l’intervento di alcuni passanti e del personale sanitario ha messo fine alla violenza, permettendo di soccorrere il giovane che giaceva a terra ferito.
Una lite degenerata tra accuse e vendette
La situazione appare complessa e ancora tutta da chiarire. Secondo gli aggressori, la vittima sarebbe il responsabile del furto delle cuffiette, un’accusa che il 14enne ha negato fermamente. La Polizia di Stato sta indagando, dopo aver ricevuto la denuncia del giovane aggredito, ma al momento non è stato ancora ascoltato nessun altro coinvolto, a parte la vittima stessa.
La vicenda sembra rientrare in una spirale di conflitti tra gruppi di ragazzi, che si sarebbe trascinata nel tempo, fino a culminare nell’aggressione. Il pestaggio è stato documentato e diffuso sui social, come spesso accade in questi casi, amplificando ulteriormente le tensioni tra i giovani.
Il ruolo dei social media e l’intervento delle autorità
Gli scontri tra adolescenti, sempre più spesso, trovano un’eco sui social network, alimentando la risonanza degli episodi di violenza. La Polizia sta cercando di ricostruire i fatti, soprattutto alla luce dei contenuti circolati online, per comprendere se ci sia stato un ulteriore livello di incitazione o premeditazione nell’aggressione.
L’episodio solleva preoccupazioni sul crescente fenomeno della violenza tra minori, spesso legata a controversie nate in ambito scolastico o sui social. Le autorità locali sottolineano l’importanza di sensibilizzare i giovani sull’uso responsabile delle piattaforme digitali, per prevenire escalation di violenza.
In attesa di ulteriori sviluppi
Le indagini sono ancora in corso e la Questura di Brescia è al lavoro per identificare tutti i responsabili dell’aggressione. La comunità locale attende con apprensione ulteriori aggiornamenti, mentre la famiglia della giovane vittima ha chiesto giustizia per quanto accaduto.