Brescia si trova al centro di tensioni politiche e sociali, con il divieto ufficiale di due manifestazioni contrapposte previste per il 28 dicembre in piazza Vittoria. La Questura ha annullato sia l’Aperitivo tricolore organizzato da Brescia Identitaria che il presidio antifascista promosso dal Comitato antifascista locale.
La decisione è stata accolta con favore dall’Anpi Provinciale e dalla Cgil, che hanno definito il divieto una vittoria per la mobilitazione civile e pacifica. In una nota congiunta, le due associazioni hanno dichiarato: “L’obiettivo di fermare il raduno neofascista è stato raggiunto grazie all’impegno di associazioni, partiti e cittadini che hanno presidiato piazza Loggia il 20 dicembre.”
Tuttavia, gli organizzatori dell’Aperitivo tricolore non si arrendono. In una dichiarazione pubblicata poche ore dopo il divieto, hanno annunciato che l’incontro si terrà comunque, spostandosi in via Benedetto Croce 21, presso la sede di uno degli organizzatori. “Ancora una volta ci troviamo di fronte a una limitazione, ma non rinunceremo alla nostra iniziativa,” hanno affermato.
La risposta degli antifascisti
Nonostante il divieto del presidio, Anpi e Cgil hanno invitato i propri sostenitori a non partecipare ad alcun evento alternativo, sottolineando che qualsiasi ulteriore mobilitazione darebbe solo visibilità ai gruppi neofascisti.
Un equilibrio delicato
La città di Brescia, simbolo della lotta antifascista, è da sempre attenta a preservare la memoria storica di eventi come la strage di piazza Loggia del 1974. La decisione della Questura di vietare entrambe le manifestazioni mira a evitare scontri e garantire la sicurezza pubblica, in un contesto ancora segnato da profonde divisioni ideologiche.
La giornata del 28 dicembre si preannuncia comunque carica di tensione, con la possibilità di ulteriori sviluppi legati alla riunione in sede privata annunciata dai neofascisti.