Il 28 gennaio, a Brescia, gli agricoltori italiani tornano a far sentire la loro voce, a un anno di distanza dalle prime proteste spontanee. Un evento che segna l’inizio di una mobilitazione nazionale organizzata dai comitati di agricoltori, tra cui “Agricoltori Italiani” (ex Riscatto Agricolo), che chiedono risposte concrete dalle istituzioni. La protesta si concentrerà principalmente su tematiche legate alla trasparenza dei prezzi, la riduzione della burocrazia e la riforma dei Centri di Assistenza Agricola (Caa).
Gli agricoltori si raduneranno alle 10 nel parcheggio del campo da rugby di San Polo per chiedere condizioni più favorevoli al loro settore. Tra le richieste principali ci sono l’adozione di prezzi più equi per le produzioni agricole, un abbassamento della burocrazia e la liberalizzazione dei Caa. I comitati denunciano infatti il mancato adeguamento delle istituzioni alle promesse fatte durante le proteste dello scorso anno, con un rifiuto generale di rispondere alle esigenze del settore agricolo.
Il portavoce degli agricoltori lamenta che, nonostante le richieste, i documenti burocratici aumentano invece di diminuire: “Abbiamo chiesto un prezzo equo alla produzione, ma restiamo inascoltati. Nel frattempo, i costi di gestione lievitano, basti pensare al quaderno di campagna elettronico”, spiegano i manifestanti. Inoltre, la riforma dei Caa ha ridotto la libertà d’impresa degli agricoltori, limitando le loro scelte in un settore già estremamente complesso.
Un altro tema centrale della manifestazione riguarda la concorrenza sleale dei Paesi extra-europei. Questi Paesi continuano a utilizzare fitofarmaci vietati in Italia, immettendo sul mercato prodotti a prezzi più bassi, ma che non rispettano gli stessi standard di sicurezza adottati dalle aziende italiane. Un problema che crea una distorsione della concorrenza e penalizza i produttori locali.
Inoltre, i comitati denunciano le difficoltà psicologiche degli agricoltori, aggravate dal calo dei guadagni e dai disastri naturali, oltre alla difficoltà di ottenere risarcimenti per danni alle coltivazioni o per assicurazioni agevolate. Secondo studi internazionali, i tassi di depressione, ansia e suicidio tra gli agricoltori sono aumentati drasticamente, con 559 suicidi registrati in Italia dal 2012 al 2017, un dato che, secondo i comitati, non riflette la gravità della situazione attuale.
La mobilitazione, che si terrà a Brescia, è un richiamo alle istituzioni affinché sostengano concretamente il settore agricolo. Gli agricoltori sottolineano che, nonostante le difficoltà, sono una risorsa fondamentale per il Paese: “L’agricoltura vi sfama ogni giorno”, è il messaggio che i comitati vogliono trasmettere. La protesta intende far capire che le promesse non sono più sufficienti: è ora di passare ai fatti.
Il piano per il futuro prevede una serie di azioni concrete per migliorare la condizione degli agricoltori italiani, con un taglio alle procedure burocratiche e la protezione del settore contro la concorrenza sleale. La manifestazione di Brescia sarà solo il punto di partenza di una mobilitazione che continuerà con presidi in diverse province italiane, per mantenere alta l’attenzione su un tema sempre più urgente e fondamentale per l’economia del Paese.