Vincenzo Sarno resta in carcere: accuse di omicidio e tentato omicidio

Convalidati i provvedimenti di fermo per l’ex boss e collaboratore di giustizia Vincenzo Sarno. Secondo gli inquirenti, stava ricostruendo il clan a Ponticelli. Contestati un tentato omicidio a Brescia nel 2022 e un cold-case di camorra del 1996.

L’ex boss di camorra Vincenzo Sarno resterà in carcere. I giudici di Brescia e Napoli hanno convalidato i due provvedimenti di fermo per tentato omicidio e omicidio, notificati rispettivamente dalla DIA di Brescia e dalla Squadra Mobile di Napoli.

Nonostante il suo passato da collaboratore di giustizia, gli investigatori ritengono che Sarno stesse tentando di ricostruire il clan che un tempo dominava il quartiere Ponticelli di Napoli, con l’obiettivo di riprendere il controllo delle attività criminali della zona.

Il tentato omicidio a Brescia: l’agguato fallito del 2022

A Sarno e ad altri due complici la DDA di Brescia contesta il tentato omicidio di un ex collaboratore di giustizia che, nel 2022, si trovava nel capoluogo lombardo.

Secondo le indagini, il commando avrebbe cercato di costringere la vittima a uscire di casa incendiando la sua auto, per poi colpirlo. Il piano, però, non è andato a segno: intuendo il pericolo, l’ex pentito è rimasto barricato in casa, sfuggendo così all’agguato.

L’omicidio del 1996: un cold-case nella guerra di camorra

Due giorni fa, a Massa Carrara, a Sarno è stato notificato anche un fermo per omicidio, emesso dalla DDA di Napoli. Il caso riguarda il delitto di Gerardo Tubelli, assassinato il 5 gennaio 1996 nella sua abitazione a Cercola (Napoli).

L’omicidio si inserisce nella feroce guerra di camorra tra il clan Sarno e il gruppo Maione/Tubelli, all’epoca legato all’Alleanza di Secondigliano. Secondo le indagini, Sarno avrebbe fatto parte del gruppo di fuoco che portò a termine l’agguato.

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