Il Centro Operativo della DIA di Brescia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere , emessa dal GIP su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) , nei confronti di cinque persone accusate, a vario titolo, di tentato omicidio e detenzione di armi alterate . Gli arresti, effettuati nell’ambito dell’operazione “Break Out” , sono stati eseguiti tra le province di Modena, Napoli, Prato, Genova e Ancona .
Il piano omicidiario e l’arresto di Vincenzo Sarno
Tra gli arrestati figura Vincenzo Sarno , 55 anni , esponente di spicco del clan Sarno di Ponticelli , già fermato il 6 febbraio e attualmente detenuto. Gli altri arrestati sono due uomini di Modena , che avrebbero dovuto eseguire materialmente il delitto, un residente di Genova , che avrebbe fornito una pistola, e un altro individuo di Brescia , incaricato di identificare l’abitazione della vittima a Urago Mella .
L’origine delle indagini: l’incendio dell’auto
L’inchiesta è partita nel gennaio 2022 , quando a Brescia , nella zona di Urago Mella , venne dato alle fiamme un veicolo appartenente a un ex collaboratore di giustizia di origini campane. L’incendio, provocato con diavolina posta su uno pneumatico , era stato pianificato per attirare la vittima in strada e ucciderla. Tuttavia, il pronto intervento dei Vigili del Fuoco e delle forze dell’ordine aveva impedito l’attuazione del piano.
Considerati i precedenti della vittima e il suo passato legato alla criminalità organizzata campana , la DDA aveva affidato alla DIA di Brescia le indagini sulle motivazioni del gesto, chiaramente di natura intimidatoria.
Un progetto omicida sventato
Le investigazioni rivelate hanno l’esistenza di un complotto per eliminare l’ex collaboratore di giustizia , orchestrato da membri di un gruppo criminale guidato da un altro pentito . Quest’ultimo, ex figura di rilievo del clan Sarno , è attualmente detenuto dopo il fermo del 6 febbraio .
In precedenza, oltre ai tre fermi eseguiti lo scorso 6 febbraio , erano già stati effettuati altri tre arresti , tra cui quello di un ex collaboratore di giustizia sorpreso mentre acquistava un fucile di precisione Remington , con ottica e munizioni , destinato a un omicidio che avrebbe potuto scatenare una nuova faida criminale . Altri due arresti in flagranza riguardano il possesso illecito di pistole Beretta con matricole abrase .
L’operazione “Break Out” rappresenta un duro colpo ai gruppi criminali attivi tra Brescia e altre province italiane , sventando un omicidio che avrebbe potuto riaccendere pericolosi equilibri mafiosi.