A più di cento anni dall’assegnazione, il comune di Salò ha deciso di revocare ufficialmente il titolo di cittadino onorario a Benito Mussolini, ponendo fine a un capitolo controverso della sua storia. Con una votazione avvenuta mercoledì 26 febbraio, il consiglio comunale ha dato il via a una nuova era, simbolicamente separandosi da un legame con il periodo della Repubblica Sociale Italiana.
Questa revoca, sancita dal consiglio comunale, rappresenta un segno forte di discontinuità con il passato fascista della cittadina gardesana, che fu protagonista di un periodo buio durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Nonostante la cittadinanza onoraria fosse stata conferita a Mussolini nel 1924, il voto di oggi segna una decisa inversione di rotta, chiudendo un dibattito che si era acceso in passato ma che non aveva mai portato a un risultato definitivo.
Il voto favorevole alla mozione presentata da Tiberio Evoli, rappresentante della maggioranza di centrosinistra, ha visto l’adesione di dodici consiglieri. A contrastare questa proposta sono stati tre membri del consiglio, con un altro che si è astenuto dalla votazione. Tra i contrari, alcuni provengono da liste civiche, una delle quali ha legami con Fratelli d’Italia. Questa situazione ha evidenziato la delicatezza del tema, ma alla fine il comune di Salò ha fatto un passo importante, lasciando alle spalle le ombre del passato fascista.
Il percorso verso questa decisione non è stato semplice. Era già la terza volta che la questione veniva portata in discussione, ma questa volta il consiglio comunale ha preso una posizione chiara, rompendo simbolicamente con il passato. La revoca del titolo di cittadino onorario a Mussolini è, quindi, un gesto significativo di cambiamento, volto a rinnovare l’identità della comunità, distaccandosi dalle sue radici più oscure.