A Salò , città simbolicamente legata alla Repubblica Sociale Italiana , il Consiglio comunale si appresta a revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini , assegnata il 27 maggio 1924 da un funzionario del regime senza alcuna votazione. La mozione, presentata dal capogruppo di maggioranza Tiberio Evoli , rappresenta un passaggio significativo nella volontà della città di prendere le distanze dal passato fascista .
Un atto simbolico ma dal forte valore storico
Negli ultimi anni, diversi Comuni bresciani hanno adottato misure simili: dal 2022 , almeno 14 amministrazioni locali hanno deliberato la revoca della cittadinanza onoraria al Duce. Passirano, Bedizzole, Provaglio d’Iseo, Sarezzo, Chiari, Gussago e altri hanno scelto di chiudere questo capitolo della storia, motivando la decisione con la necessità di prendere le distanze da un passato autoritario e dai crimini del regime fascista .
A Salò, tuttavia, le precedenti richieste di revoca erano state respinte nel 2019 e nel 2020 . Nel primo caso, la mozione presentata dal consigliere Stefano Zane fu bocciata con 14 voti contrari della maggioranza, mentre nel secondo tentativo, nel 2020, la proposta dell’opposizione ottenne solo 3 voti favorevoli .
Un voto atteso e un clima di tensione
La decisione di questa sera è considerata storica , soprattutto per il significato simbolico che assume a Salò , spesso identificata con la Repubblica Sociale Italiana , nonostante la sede del governo di Mussolini fosse in realtà a Gargnano . Proprio per questo motivo, la revoca della cittadinanza a Mussolini nella città che fu il centro amministrativo della Rsi assume un peso maggiore rispetto ad altre località .
L’attesa per il verdetto ha suscitato reazioni contrastanti . Mentre i promotori della mozione devono il voto un atto necessario per prendere le distanze dal passato fascista , alcuni simpatizzanti della destra sociale salodiana hanno annunciato un presidio davanti al Municipio per esprimere il loro dissenso.
Una decisione che chiude un capitolo lungo un secolo
L’assegnazione della cittadinanza onoraria a Mussolini nel 1924 avvenne senza alcuna votazione , poiché i Consigli comunali erano stati sciolti dal regime . Fu un atto unilaterale firmato da un funzionario statale sotto il controllo della Regia Prefettura.