La Guardia di Finanza di Cremona ha dato esecuzione a un sequestro preventivo d’urgenza, disposto dalla Procura della Repubblica di Brescia e convalidato dal Gip, nei confronti di un gruppo coinvolto in una complessa frode fiscale. I finanzieri hanno proceduto al sequestro di 14 immobili, 6 autovetture, 13 conti correnti con saldi attivi per circa 250.000 euro e 19.000 euro in contanti. Il valore complessivo dei beni sequestrati supera 1,5 milioni di euro.C
Le indagini hanno portato alla luce un articolato sistema di frode incentrato sulla creazione di società cartiere, formalmente localizzate a Cremona e Pistoia ma prive di una reale struttura operativa. Queste aziende di comodo venivano utilizzate come serbatoi di manodopera irregolare a beneficio di un’impresa edile “sana” con sede a Castelcovati, che grazie a questo meccanismo ha ottenuto consistenti vantaggi fiscali indebiti. In totale, sarebbero stati impiegati 339 lavoratori irregolari.
Secondo gli investigatori, le società cartiere avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti per un valore complessivo di circa 7 milioni di euro, generando crediti fiscali fittizi per oltre 600.000 euro. L’operazione rientra in un più ampio contrasto all’evasione e all’illegalità economico-finanziaria, con particolare attenzione ai settori più esposti a rischio di frodi fiscali, come quello edilizio.
Sono quattro le persone attualmente indagate: tre di loro, legate da vincoli di parentela, ricoprono ruoli di rappresentanza e di amministrazione di fatto all’interno della ditta edile di Castelcovati, mentre il quarto è un cittadino cremonese coinvolto come fornitore di prestanome. Le accuse a carico degli indagati spaziano dall’associazione per delinquere alla bancarotta fraudolenta, fino all’autoriciclaggio, emissione di fatture false, dichiarazione fraudolenta e compensazione indebita di crediti inesistenti.