Papa Francesco, l’addio al Pontefice sarà celebrato dal cardinale Re

A guidare le esequie sarà il decano del Collegio cardinalizio: prevista grande affluenza e la presenza di leader mondiali

Il mondo si prepara a dire addio a Papa Francesco, scomparso nei giorni scorsi, con una cerimonia solenne guidata dal cardinale Giovanni Battista Re. Secondo le disposizioni liturgiche, il funerale avrà luogo tra il quarto e il sesto giorno dalla morte, dunque tra venerdì 25 e domenica 27 aprile.

A presiedere il rito sarà il cardinale bresciano Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio e figura centrale della Curia vaticana. Originario di Borno, in Valcamonica, Giovanni Battista Re è nato nel 1934 e ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel 1957. Nel corso della sua lunga esperienza al servizio della Santa Sede, ha operato a lungo nella diplomazia vaticana ed è stato uno dei principali collaboratori di Papa Giovanni Paolo II, assumendo ruoli di primo piano come quello di sostituto alla Segreteria di Stato per gli affari generali e prefetto della Congregazione per i Vescovi. Nel 2001 è stato nominato cardinale e dal 2020 è decano del Collegio cardinalizio.

Le esequie saranno celebrate sul sagrato della Basilica di San Pietro, come accaduto in passato per i predecessori Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Dopo la messa, il feretro sarà tumulato nella Basilica di Santa Maria Maggiore, come desiderato da Papa Francesco, che ha espresso l’intenzione di riposare vicino all’icona della “Salus Populi Romani”.

L’atmosfera in Vaticano è carica di commozione, mentre inizia l’omaggio dei fedeli. Il corpo del Pontefice, dopo il rito di constatazione della morte nella cappella della Domus Santa Marta, sarà esposto nella Basilica di San Pietro per tre giorni, consentendo ai pellegrini di rendergli l’ultimo saluto. Le autorità vaticane attendono l’arrivo di migliaia di persone da tutto il mondo, motivo per cui sono già in corso complesse operazioni di sicurezza e gestione del flusso.

Numerosi leader internazionali hanno annunciato la loro partecipazione. Tra questi, l’ex presidente statunitense Donald Trump e il presidente argentino Javier Milei. La Capitale si prepara così a giorni di intensa attività logistica e diplomatica.

Papa Francesco aveva introdotto modifiche al rito delle esequie pontificie. Oltre alla constatazione della morte nella cappella anziché nella stanza da letto, si è stabilita la deposizione immediata del corpo nella bara, l’esposizione pubblica in feretro aperto e la rinuncia alla tradizionale tripla cassa (in cipresso, piombo e rovere) a favore di una sepoltura più sobria.

Un addio semplice ma solenne, nel pieno rispetto della volontà di un Pontefice che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa, caratterizzato da riforme, vicinanza ai poveri e dialogo interreligioso.

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