Ha scelto il silenzio don Ciro Panigara durante l’interrogatorio di garanzia che si è svolto nella giornata del 22 aprile 2025. L’ex parroco di San Paolo, accusato di violenze sessuali su minori, si è avvalso della facoltà di non rispondere, mantenendo il riserbo sulle contestazioni mosse dalla Procura. Al momento, il sacerdote resta agli arresti domiciliari presso l’abitazione della madre.
Il caso è esploso a gennaio 2025, quando la diocesi ha ricevuto una segnalazione riguardante presunti comportamenti inappropriati da parte del religioso nei confronti di un minore. La denuncia, presentata da un ragazzino della comunità di San Paolo, ha spinto la curia a disporre l’immediata rimozione di don Ciro dal suo incarico.
Nel corso delle indagini preliminari, coordinate dalla magistratura, sono emersi elementi che collegherebbero il sacerdote ad almeno sei episodi di presunti abusi, di cui alcuni risalenti al periodo compreso tra il 2011 e il 2013, quando Panigara ricopriva il ruolo di curato ad Adro, nel bresciano. I fatti più recenti, invece, si riferiscono al periodo tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, quando era ancora in servizio a San Paolo.
L’inchiesta, ancora in fase istruttoria, si basa su testimonianze dirette e su riscontri documentali raccolti dagli inquirenti, che hanno portato il giudice per le indagini preliminari a disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari, ritenendo sussistenti elementi sufficienti per evitare possibili contatti con le presunte vittime o il rischio di inquinamento probatorio.
Nonostante il silenzio di don Ciro davanti al giudice, le indagini proseguono e potrebbero allargarsi, qualora emergessero nuove segnalazioni. La diocesi, nel frattempo, ha ribadito piena collaborazione con le autorità giudiziarie e ha avviato, in parallelo, un’istruttoria canonica.
La comunità di San Paolo, scossa dalla vicenda, attende risposte in un clima di forte tensione e dolore. Alcuni fedeli hanno espresso solidarietà nei confronti delle presunte vittime, mentre altri mantengono una posizione di cautela in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.