Sei arresti per la maxi-rissa tra bande rivali a San Bonifacio: indagini concluse dopo sei mesi

L’operazione dei Carabinieri ha portato all’arresto di sei cittadini indiani coinvolti nel violento scontro che lo scorso novembre provocò la morte di un 33enne.

Si chiude con sei arresti la lunga e complessa indagine sulla maxi-rissa avvenuta l’11 novembre 2023 a San Bonifacio, nel parcheggio di un centro commerciale, dove due bande rivali composte da cittadini indiani si affrontarono con una violenza inaudita. Un regolamento di conti che aveva coinvolto almeno quaranta persone, alcune armate di coltelli, katane, spranghe e pistole, e che si era concluso con un morto e diversi feriti.

La vittima, un 33enne, era stata investita da un’auto e successivamente picchiata a sangue, fino a essere colpita alla testa con spranghe e bastoni. Morì il 12 novembre all’ospedale di Borgo Trento. Un altro uomo era stato ferito da un colpo d’arma da fuoco, ma le sue condizioni non furono gravi.

Un’inchiesta complessa e senza immagini

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Verona e condotta dai Carabinieri di San Bonifacio con il supporto del Nucleo Investigativo di Verona, ha richiesto oltre sei mesi di lavoro investigativo, aggravato dall’assenza di immagini di videosorveglianza. Fondamentali si sono rivelati video amatoriali pubblicati sui social network, insieme all’analisi di decine di lettori targhe, per ricostruire gli spostamenti dei partecipanti.

Le testimonianze raccolte sono state spesso parziali e reticenti, rendendo più ardua l’identificazione dei responsabili. Nonostante ciò, oltre 25 partecipanti sono stati identificati, e sei tra loro sono stati ritenuti responsabili delle violenze più gravi, con il gip Livia Magri che ha firmato i provvedimenti restrittivi eseguiti oggi all’alba.

Blitz in cinque province e nuove tensioni

Questa mattina, martedì 7 maggio, in cinque diverse province italiane – Cremona, Parma, Lodi, Vicenza e Rimini – oltre 50 carabinieri hanno eseguito gli arresti. Gli indagati sono stati rintracciati grazie a precedenti perquisizioni domiciliari, durante le quali erano state già sequestrate numerose armi bianche, inclusi coltelli e katane.

Secondo gli investigatori, era in fase di preparazione un nuovo scontro tra le fazioni coinvolte, il che ha spinto le autorità a intervenire rapidamente. Gli arrestati si trovano ora nei carceri di Vicenza, Parma, Cremona e Rimini.

Un incontro premeditato, ma senza legami con il territorio

Il luogo dello scontro, San Bonifacio, era stato scelto per mera comodità logistica, non essendo collegato in modo diretto ai gruppi coinvolti. La dinamica della rissa, secondo quanto ricostruito, era frutto di una lunga escalation di tensioni tra bande rivali, che hanno preferito risolvere le proprie controversie con la violenza, mettendo in pericolo anche l’incolumità di eventuali passanti.

L’operazione, spiegano i carabinieri, non è ancora conclusa: le indagini proseguono per identificare altri membri dei due gruppi e verificare eventuali connessioni con attività criminali sul territorio nazionale.

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