Tragedia ad Artogne: muore Angelo Domeneghini sulla SS42

Un malore alla guida e un impatto fatale interrompono una tranquilla gita di famiglia. Feriti altri due automobilisti, traffico paralizzato per ore

Ambulanza

Doveva essere un sabato di serenità, un pomeriggio semplice e familiare trascorso a pescare, lontano dalle preoccupazioni quotidiane. Invece, per Angelo Domeneghini, 69 anni, di Pisogne, il viaggio verso Breno si è concluso tragicamente sulla strada statale 42, all’altezza di Artogne. Un improvviso malore alla guida ha causato un violento incidente frontale che non gli ha lasciato scampo.

Erano le 13.30 di sabato 24 maggio quando Domeneghini, al volante della sua vettura, ha perso il controllo dell’auto, invadendo la corsia opposta. Prima ha sfiorato una macchina, poi ha centrato frontalmente una Ford Focus. Dietro di lui, a pochi metri, viaggiavano il figlio e i due nipotini, diretti insieme a lui per una tranquilla giornata lungo il fiume. Hanno assistito impotenti allo schianto.

L’impatto è stato devastante. L’auto si è girata su se stessa, e quando i soccorritori sono giunti sul posto – ambulanze, elisoccorso partito da Brescia, Vigili del Fuoco e Carabinieri della Compagnia di Breno – per l’uomo non c’era più nulla da fare. Il decesso è stato constatato direttamente sul luogo dell’incidente.

Il conducente della Ford Focus, un uomo di 54 anni, è rimasto gravemente ferito, ma non sarebbe in pericolo di vita. Un terzo automobilista, coinvolto nella carambola, è stato portato in ospedale per accertamenti, ma le sue condizioni sono giudicate non preoccupanti.

Il tratto della SS42 interessato dall’incidente è stato chiuso per ore, con pesanti ripercussioni sul traffico in tutta la Valcamonica. Le operazioni di soccorso, i rilievi da parte delle forze dell’ordine e la rimozione dei veicoli hanno provocato lunghe code e deviazioni in entrambe le direzioni.

Angelo Domeneghini era una figura conosciuta e benvoluta a Pisogne. Chi lo ha conosciuto lo ricorda come una persona gentile, profondamente legata alla famiglia. Quella che doveva essere una giornata di affetto e condivisione si è trasformata in una tragedia improvvisa, di quelle che colpiscono con la brutalità che solo la strada, a volte, sa infliggere senza preavviso.

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