Blitz all’alba a Brescia, dove Carabinieri e Polizia di Stato hanno eseguito sei misure cautelari in carcere, nell’ambito di un’indagine sulla criminalità giovanile coordinata dalla Procura della Repubblica locale. L’operazione ha portato anche a diverse perquisizioni domiciliari, colpendo sei giovani di origine tunisina, tutti tra i 18 e i 22 anni, accusati di una lunga serie di rapine e aggressioni violente, concentrate nella zona della stazione ferroviaria.

L’attività investigativa, condotta congiuntamente dalla Squadra Mobile, dalla Polizia ferroviaria e dai militari della Compagnia Carabinieri di Brescia, ha ricostruito numerosi episodi avvenuti tra gennaio e marzo 2025, con un modus operandi ripetitivo e brutale: le vittime venivano avvicinate con una scusa, poi minacciate e aggredite – in alcuni casi con spray al peperoncino – per costringerle a consegnare cellulari, portafogli e oggetti di valore.

Le indagini hanno evidenziato un’escalation nella violenza dei reati, con diversi casi in cui le vittime, tra cui anche minorenni, hanno riportato lesioni fisiche importanti. Secondo gli investigatori, il gruppo agiva con spregiudicatezza e rapidità, scegliendo bersagli casuali tra i passanti nelle vie limitrofe alla stazione di Brescia, approfittando delle ore serali e notturne.

Oltre alle misure cautelari, il Questore di Brescia ha emesso un provvedimento di divieto di accesso all’area della stazione per tutti gli arrestati, valido per un anno, in base alle disposizioni introdotte dal recente decreto sicurezza. Si tratta di un ulteriore strumento di prevenzione volto a interdire fisicamente gli autori di reati dalle zone più a rischio, rafforzando così il presidio del territorio.

L’operazione rappresenta un importante risultato nel contrasto alle bande giovanili che, secondo la Procura, minano la sicurezza urbana e creano un clima di tensione soprattutto nei pressi dei principali nodi di transito cittadino.