Il procedimento giudiziario attualmente in corso a Brescia riguarda un caso avvenuto dopo una duplice operazione di liposuzione, effettuata prima a Roma e successivamente a Desenzano del Garda. Secondo quanto riferito dalla donna che ha sporto denuncia, il secondo intervento sarebbe stato necessario per correggere le complicazioni derivanti dal primo. Il legale della paziente, l’avvocato Alessandro Pozzani, ha spiegato che il medico si sarebbe presentato con una bottiglia di grappa, utilizzata — secondo l’accusa — come anestetico rudimentale. La paziente ha descritto un decorso post-operatorio difficile, fatto di dolori persistenti e gravi alterazioni estetiche: «Mi ha rovinato», ha dichiarato.
Nel frattempo, il medico José Lizarraga Picciotti è stato recentemente iscritto nel registro degli indagati a Roma, questa volta con l’accusa di omicidio colposo. L’indagine riguarda il decesso di Ana Sergia Alcivar Chenche, 46 anni, morta il 7 giugno scorso in seguito a un intervento di liposuzione. Le circostanze della sua morte hanno portato la Procura romana ad aprire un’inchiesta, ponendo nuovamente l’attenzione giudiziaria sull’operato del professionista.
Il processo in corso a Brescia, relativo all’accusa di lesioni gravissime, giungerà a conclusione il prossimo 26 settembre. Gli sviluppi dell’inchiesta romana potrebbero avere ripercussioni sul procedimento bresciano, anche se le due vicende — pur accomunate dalla natura degli interventi — restano formalmente distinte. Le autorità giudiziarie stanno valutando eventuali profili di responsabilità penale derivanti da una presunta negligenza medica e da metodi non conformi alle pratiche sanitarie.