Inclusione, responsabilità condivisa e reti autentiche: sono questi i cardini del Patto di comunità Valle del Garza, un’alleanza innovativa e concreta che coinvolge i Comuni di Bovezzo, Caino e Nave, insieme alle aziende RBM, Promos Group e alla Cooperativa Futura. Un progetto ambizioso nato per trasformare il territorio in un modello di welfare generativo, dove nessuno sia escluso e ogni soggetto, pubblico o privato, contribuisca al benessere collettivo.
Un’alleanza trasversale per azioni concrete
Il 2025 sarà un anno ricco di iniziative inclusive, con il lancio di un grest aperto anche a bambini con disabilità, la produzione di regali natalizi solidali realizzati da persone con disabilità e percorsi formativi dedicati a scuole e aziende per sensibilizzare sui temi dell’inclusività.
“Il Patto è come una tavola rotonda dove tutti siedono con pari dignità”, spiega Sara Ghidoni, sindaca di Bovezzo. “Rappresenta un cambio di paradigma: ogni cittadino, impresa o realtà associativa è chiamato a chiedersi cosa può dare e cosa può ricevere dalla comunità”. L’obiettivo è ora coinvolgere più imprenditori, a partire dall’incontro pubblico fissato per il 24 luglio alle ore 18 nella sede di RBM, aperto a chi desidera aderire a questo nuovo modello di rete territoriale.
Il grest inclusivo di settembre
Tra i progetti di punta del Patto, c’è il grest estivo che si terrà dall’1 al 5 settembre presso la scuola primaria Anna Frank di Muratello di Nave. L’iniziativa, gratuita per i figli dei dipendenti RBM, sarà aperta anche a partecipanti esterni (costo: 130 euro, pasti inclusi), ed è stata costruita in collaborazione con la Cooperativa Futura.
“l 90% del nostro lavoro riguarda persone con disabilità – spiega Camilla Bonazza, presidente della cooperativa – e questo Patto è il salto di qualità che aspettavamo: riconosce il valore e il contributo sociale delle persone con disabilità, non solo i loro diritti”
Le aziende: sostenibilità e competitività
Il presidente di Promos Group, Carlo Maffioli, sottolinea la necessità di tradurre i valori ESG in pratiche tangibili: “Un’azienda che investe nel sociale non è solo più etica, è anche più competitiva. Ma serve uno scatto collettivo: non bastano due o tre imprese coinvolte, dobbiamo diventare venti, trenta”.
Sulla stessa linea Cristiana Bossini, vicepresidente di RBM: “L’esperienza dello scorso anno, con un grest aperto ai figli dei dipendenti e alla cooperativa Futura, è stata toccante. Per questo replichiamo l’iniziativa, con l’obiettivo di farla crescere ogni anno”.
Un modello di welfare replicabile
Il Patto è stato costruito anche con il supporto tecnico di Fedabo, grazie al contributo di Giovanna Montiglio, ed è sostenuto da tutti i sindaci coinvolti. Per Cesare Sambrici, sindaco di Caino, si tratta di un’alleanza nata da entusiasmo contagioso, mentre per Matteo Franzoni, primo cittadino di Nave, “il valore del Patto è soprattutto sociale: può generare una comunità più coesa nel lungo periodo“.
L’obiettivo è alto: trasformare la Valle del Garza in un laboratorio di buone pratiche, dove il confine tra pubblico, privato e Terzo settore si dissolva a favore di un’azione comune e coordinata, capace di generare impatto duraturo e positivo per tutte le fasce della popolazione.