Sette vittime in dieci anni: la scia di lutti causata dagli ultraleggeri nel Bresciano

Dall’Air Show di Montichiari all’incidente di Azzano Mella: indagini in corso, ma restano le incognite sulla sicurezza dei piccoli velivoli

Un bilancio tragico che si ripete con inquietante regolarità. In dieci anni, i cieli del Bresciano sono stati teatro di almeno quattro incidenti mortali legati al volo sportivo o amatoriale. Sette le vittime accertate, l’ultima delle quali il 22 luglio 2025, quando un ultraleggero Freccia RG si è schiantato lungo la Corda Molle ad Azzano Mella, trasformandosi in un rogo che non ha lasciato scampo alla 60enne Anna Maria De Stefano e all’avvocato milanese Sergio Ravaglia, 75 anni, che era ai comandi.

La Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, mentre restano da chiarire le cause dello schianto. Il velivolo, privo di piano di volo e scatola nera, era partito dalla provincia di Piacenza. Nell’impatto sono stati coinvolti anche un furgone e un’auto in transito, ma fortunatamente i conducenti se la sono cavata con lievi ferite.

Un lungo elenco di tragedie
Il disastro di Azzano Mella non è un caso isolato. La serie nera inizia il 6 settembre 2009: durante l’Air Show di Montichiari, il 26enne Marzio Maccarana, ai comandi di un Piper in evoluzione acrobatica, perse la vita in un terribile schianto.

Il 28 marzo 2014, il 52enne Maurizio Scalvini, architetto di Sulzano, morì durante una manovra di atterraggio a Centenaro di Lonato, alla guida del suo ultraleggero.

Nel 2016, la tragedia colpì Renato Pasotti, imprenditore 70enne di Lumezzane, deceduto ai comandi di un aereo da turismo precipitato nel Vicentino, a Castelgomberto.

Due imprenditori belgi perirono nel giugno 2017 in un incidente avvenuto a Sonico, in Valcamonica, dove il loro ultraleggero si schiantò a 1600 metri di quota. L’inchiesta si è conclusa con un non luogo a procedere per prescrizione.

A ottobre dello stesso anno, il 79enne Antonio Bonazza, imprenditore edile trevigiano, morì a Bedizzole mentre testava un aereo appena revisionato, poi precipitato e divorato dalle fiamme.

Sicurezza sotto osservazione
La mancanza di black box, piani di volo o dispositivi di monitoraggio in tempo reale rende spesso difficile stabilire con certezza le dinamiche degli incidenti. Inoltre, la diffusione del volo amatoriale e ultraleggero non sempre è accompagnata da sistemi di controllo e sicurezza paragonabili a quelli dell’aviazione civile commerciale.

La tipologia degli incidenti ricorrenti, le modalità d’impatto e la presenza di piloti esperti ma su velivoli leggeri e vulnerabili, sollevano interrogativi sulle misure minime di prevenzione e monitoraggio in un settore dove, a ogni incidente, si piangono vittime senza possibilità di appello.

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