Val Paghera di Ceto: nuove misure per affrontare il rischio idrogeologico

Per fronteggiare le criticità idrogeologiche della Val Paghera, l’amministrazione comunale ha avviato una seconda fase di intervento, incentrata sul monitoraggio e sulla gestione tempestiva delle emergenze

Per fronteggiare le criticità idrogeologiche della Val Paghera, l’amministrazione comunale ha avviato una seconda fase di intervento, incentrata sul monitoraggio e sulla gestione tempestiva delle emergenze. Sono state installate due stazioni di rilevamento pluviometrico – una presso la chiesetta in località Case di Val Paghera e l’altra al Forcellino di Mare – che attivano automaticamente il sistema di allerta in caso di precipitazioni oltre le soglie di sicurezza.

Quando si verifica una situazione di pericolo, entra in funzione una sirena, accompagnata da segnali luminosi in punti strategici: la chiesetta, il ponte «Put de Sac», il Ponte Lungo e l’ingresso della strada di Val Paghera. Questi segnali bloccano l’accesso alla zona, a tutela della popolazione.

In caso di allerta idro-meteo, i cittadini devono seguire precise indicazioni di comportamento. Se ci si trova all’interno di un edificio, è consigliato restare in aree protette, evitando scantinati, piani interrati e il pianterreno. È importante attendere le comunicazioni ufficiali della Protezione Civile prima di uscire, attraversare ponti o percorrere la strada della Val Paghera.

Un ulteriore fattore di rischio è rappresentato dalla mancanza di copertura telefonica nella valle. Per questo motivo, prima di intraprendere un’escursione o qualsiasi spostamento, è fortemente raccomandato informarsi preventivamente sulle condizioni meteo e sul livello di rischio attuale.

La Val Paghera di Ceto è da anni una delle zone più esposte al rischio idrogeologico della provincia. Frane, smottamenti e crolli si verificano con preoccupante regolarità. Un evento emblematico risale al 2013, quando crollò il Ponte Lungo sul torrente Palobbia: un’infrastruttura vitale, unico collegamento tra il centro abitato e la valle. In diverse occasioni, il noto Campo Tres – frequentato ogni estate da centinaia di ragazzi – è rimasto completamente isolato, insieme a numerose seconde case disseminate nella zona.

Sotto la guida dell’amministrazione comunale, in particolare durante il mandato della sindaca Marina Lanzetti, sono stati realizzati interventi importanti per mitigare i rischi, sia nel bacino del Palobbia che nella vallata. Un geologo ha recentemente aggiornato il Piano di Protezione Civile, definendo con precisione le soglie di attivazione dei vari livelli di allarme.

Sono inoltre state redatte chiare linee guida per i residenti e i frequentatori della zona, da seguire rigorosamente in caso di piena o allerta. In situazioni critiche, è vietato attraversare i ponti o percorrere la strada di Val Paghera, sia a piedi che con veicoli. L’allontanamento tempestivo dalle aree prossime al torrente è fondamentale per evitare conseguenze gravi.

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