Colpo di scena nell’amministrazione comunale di Passirano: tre assessori — Cinzia Danesi, Barbara Ronchi e Massimiliano Giustacchini — hanno rassegnato le dimissioni, lasciando anche il ruolo di consiglieri comunali. La decisione, formalizzata ieri mattina, apre una voragine nella maggioranza guidata dalla sindaca Mariuccia Raccagni, che ora resta con il solo vicesindaco Carlo Cordini a comporre la Giunta.
L’origine della rottura risalirebbe a una proposta della sindaca durante l’ultima riunione di Giunta: ridurre il gettone di presenza per finanziare l’incarico a due consulenti esterni, con l’obiettivo di alleggerire il lavoro degli assessori. «Sono esigente e rigorosa, pretendo che i compensi siano guadagnati con onestà intellettuale — ha dichiarato Raccagni —. Non pensavo di toccare un nervo scoperto, ma mi sento tradita da persone di cui mi fidavo».
Secondo il racconto della prima cittadina, i tre assessori si sono presentati in municipio non per discutere la proposta, ma dopo aver già protocollato le dimissioni. Due di loro avrebbero sostenuto di voler lasciare solo l’incarico esecutivo e non quello consiliare, ma la scelta è stata definitiva.
L’opposizione parla di “situazione insostenibile e crisi profonda”, ricordando che negli ultimi mesi si erano già registrate le dimissioni di nove dipendenti comunali. Per i consiglieri di minoranza Marta Orizio, Francesco Pasini Inverardi, Paola Moroni e Barbara Castrezzati, si tratta di una sfiducia piena nei confronti della gestione Raccagni-Cordini, accusata di aver isolato il paese e paralizzato la macchina amministrativa. «Se non sono in grado di garantire stabilità e visione, restituiscano la parola ai cittadini», hanno dichiarato.
Ora il futuro amministrativo di Passirano è incerto: la sindaca intende proseguire, ma «i numeri devono consentirlo». Sullo sfondo, resta aperto il dibattito su possibili nuove alleanze, un rimpasto o il ricorso anticipato alle urne.