Rimozione del nome di Gianfranco Miglio dal polo scolastico di Adro: scoppia il caso politico della Lega

L’iniziativa ha sollevato polemiche trasversali all’interno del partito, con interventi dai vertici istituzionali fino ai rappresentanti territoriali

La recente decisione del sindaco di Adro, Davide Moretti, di rimuovere il nome di Gianfranco Miglio dal polo scolastico della cittadina bresciana ha innescato una dura reazione politica da parte della Lega, che ha definito il gesto un atto ingiustificato e offensivo nei confronti della memoria del giurista. L’iniziativa ha sollevato polemiche trasversali all’interno del partito, con interventi dai vertici istituzionali fino ai rappresentanti territoriali.

Per Massimiliano Romeo, capogruppo al Senato, la scelta dell’Amministrazione locale rappresenta «l’inevitabile declino di una certa classe politica di sinistra». Romeo sottolinea come la Lega, in risposta, intenda onorare la figura di Miglio proseguendo il cammino verso l’autonomia differenziata e il federalismo fiscale, concetti che il professore aveva teorizzato e sostenuto con forza.

La decisione del Comune di Adro è arrivata proprio in prossimità dell’anniversario della scomparsa di Gianfranco Miglio, avvenuta il 10 agosto 2001. Una coincidenza che ha ulteriormente acceso il dibattito. Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità, ha commentato con amarezza la notizia: “È molto triste apprendere questa scelta proprio nel giorno in cui si ricorda una figura così rilevante per il pensiero politico e costituzionale italiano”.

Anche il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, ha voluto ricordare il valore delle idee di Miglio, considerate ancora attuali e fondanti per la linea politica del partito: “Le sue lezioni sull’autonomia e sul federalismo rappresentano ancora oggi un patrimonio per la Lega e per le future generazioni”.

Dello stesso avviso Lorenzo Fontana, presidente della Camera, che ha espresso il suo omaggio istituzionale annunciando la raccolta dei discorsi parlamentari di Miglio curata dalla Camera dei Deputati, affinché la sua visione politica rimanga viva e disponibile per lo studio.

Il ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia, Roberto Calderoli, ha definito Miglio «un grande uomo, padre del federalismo», e ha ricordato di aver avuto l’opportunità di confrontarsi con lui. “Le sue idee parlavano alla gente e restano attualissime anche oggi. Noi stiamo portando avanti la riforma dell’autonomia con il consenso dei cittadini, proprio come lui avrebbe voluto”, ha dichiarato.

Il vicepresidente del Broletto, Fabio Rolfi, ha definito la decisione del sindaco “codarda” e ha annunciato che porterà la questione in Consiglio provinciale, auspicando il coinvolgimento della Regione Lombardia. «È un oltraggio a uno statista compiuto per ragioni politiche», ha affermato, criticando apertamente l’operato dell’amministrazione comunale.

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