Stop ai diesel Euro 5: oltre 80mila veicoli a rischio blocco nel Bresciano

Dal 1° ottobre 2025 scattano le limitazioni alla circolazione, ma il governo valuta un emendamento per evitarle

Dal 1° ottobre 2025 potrebbe entrare in vigore il divieto di circolazione per i veicoli diesel Euro 5 in Lombardia, con gravi ripercussioni soprattutto in provincia di Brescia, dove oltre 80mila auto rischiano lo stop. Il provvedimento nasce da obblighi europei che impongono all’Italia misure per migliorare la qualità dell’aria, in seguito a due sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea.

Il decreto 121/2023, varato dal governo italiano, impone a Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna di aggiornare i propri piani per la qualità dell’aria, introducendo limitazioni al traffico veicolare. In Lombardia, le misure sono tra le più rigide: il blocco sarebbe attivo tutto l’anno, dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30, escluse le festività infrasettimanali.

Le stesse Regioni, pur obbligate all’adeguamento, chiedono ora una revisione delle regole. È in corso un pressing sul governo affinché negozi un allentamento con Bruxelles. A farsi portavoce dell’iniziativa è la Lega, che sta lavorando a un emendamento al decreto Infrastrutture in discussione alla Camera, con l’obiettivo di scongiurare il blocco.

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha dichiarato: “Sto lavorando personalmente a un emendamento per evitare il blocco dei diesel Euro 5, che colpirebbe milioni di famiglie e imprese, soprattutto nella Pianura Padana.” Secondo il ministro, il divieto metterebbe a rischio circa sette milioni di veicoli a livello nazionale, inclusi oltre 100.000 veicoli commerciali.

Il governo sta anche valutando un piano sociale per il clima, che potrebbe essere finanziato con 7 miliardi di euro provenienti dall’Unione europea. Le misure allo studio comprendono incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni e agevolazioni per i cittadini con Isee inferiore ai 20.000 euro, come carte carburante o contributi diretti alla sostituzione dell’auto.

Al momento, il quadro normativo è in divenire, e solo nei prossimi mesi sarà chiaro se il divieto verrà effettivamente applicato o modificato. Intanto, l’incertezza preoccupa sia i cittadini sia le imprese, chiamati a fare i conti con possibili costi per la sostituzione dei veicoli e impatti sulle attività quotidiane.

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