Tignale, la famiglia Bertola dona 200mila euro per restaurare le cappelle del Santuario

Un gesto d’amore e di fede: grazie alla generosità di una coppia bresciana, sarà possibile recuperare le quindici santelle lungo la strada verso Montecastello

Un gesto simbolico e concreto, capace di restituire dignità a un percorso sacro tra i più suggestivi del Garda. La famiglia Bertola ha donato 200.000 euro al Comune di Tignale per finanziare il restauro delle quindici cappelle votive che punteggiano il cammino verso il Santuario di Montecastello, luogo di culto e di profonda devozione popolare.

Il contributo arriva attraverso la Fondazione della Comunità Bresciana, ente filantropico con cui Guido Bertola e la moglie Giuliana collaborano attivamente. La coppia, tignalesi d’adozione, ha scelto di trasformare il cinquantesimo anniversario di matrimonio in un’occasione di valore collettivo. «Abbiamo deciso di regalare qualcosa a un territorio che sentiamo nostro», ha dichiarato Guido Bertola, imprenditore nel settore sanitario, sottolineando come molte delle cappelle necessitino interventi urgenti: intonaci deteriorati, infiltrazioni e mancanza di adeguato drenaggio.

La donazione, formalizzata dal consiglio comunale il 26 giugno scorso, arriva dopo il fallimento di un tentativo di finanziamento nel 2022, quando il progetto presentato dal Comune non era stato accolto da un bando pubblico. Ora, con un quadro economico complessivo di circa 230.000 euro, l’intervento potrà finalmente prendere forma.

“Un sogno che si realizza”, ha commentato il sindaco di Tignale Daniele Bonassi, che ha espresso profonda gratitudine alla famiglia Bertola: “Senza questo gesto non so se avremmo mai potuto realizzare l’opera”. Il primo cittadino ha ricordato quanto le piccole comunità siano custodi di un immenso patrimonio spesso difficile da tutelare con risorse limitate. Ora, grazie a questa generosità, il percorso delle santelle potrà essere recuperato e restituito nella sua bellezza originaria non solo ai residenti ma anche ai numerosi pellegrini e turisti che ogni anno salgono al Santuario.

Anche il capogruppo di minoranza Maikol Antonioli ha lodato pubblicamente l’iniziativa, definendola “una testimonianza virtuosa di responsabilità e sensibilità civile”, in un’epoca in cui il patrimonio storico e religioso viene spesso trascurato.

I lavori, affidati a professionisti del restauro, partiranno nel mese di settembre con l’obiettivo di concludersi entro la fine dell’anno giubilare 2025, periodo in cui il Santuario di Montecastello è inserito tra i luoghi di culto in cui è possibile ottenere l’indulgenza plenaria.

La strada verso Montecastello, oltre ad avere un valore paesaggistico, è anche un cammino di riflessione spirituale. Grazie all’intervento reso possibile dalla famiglia Bertola, tornerà ad essere un itinerario decoroso e accogliente, in sintonia con la maestosità del Santuario che lo domina dall’alto.

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