Liste d’attesa troppo lunghe, cresce il numero di segnalazioni e ricorsi nella provincia di Brescia

Aumentano i reclami dei cittadini, potenziati sportelli e servizi di supporto per far valere il diritto alla salute

Nella prima metà del 2025 sono in aumento le segnalazioni per i tempi eccessivi delle liste d’attesa di visite ed esami medici, un problema che continua a pesare sul sistema sanitario e sui cittadini. Nonostante il diritto alla salute sia garantito dalla Costituzione, la consapevolezza di poterlo far valere rimane ancora insufficiente.

Le segnalazioni arrivano in modo capillare grazie all’attività di sportelli, associazioni e sindacati, che informano i cittadini, li assistono nelle prenotazioni e li supportano nella presentazione di reclami e ricorsi. L’Ats, pur non intervenendo direttamente per trovare appuntamenti, riceve segnalazioni (telefoniche, via mail, pec o raccomandata) e verifica che le strutture sanitarie si attivino per risolvere i casi.

I numeri – Da gennaio a luglio 2025 l’Ats ha raccolto 103 segnalazioni telefoniche e 238 tra email e pec, per un totale di 341 casi. In base al vademecum regionale, chi non ottiene un appuntamento nei tempi stabiliti dalla prescrizione deve rivolgersi alla struttura scelta, che ha l’obbligo di attivare percorsi prioritari, arrivando anche a garantire la prestazione in libera professione al solo costo del ticket, se dovuto.

Gli sportelli attivi

  • Sos Diritti Brescia gestisce 5 punti in città e 2 in provincia, con oltre 200 segnalazioni nei primi sei mesi del 2025.

  • Acli provinciali hanno affiancato 4 nuove sedi a quella già attiva dal 2024 a San Polo: Brescia (via Corsica), Vobarno, Villanuova, Caino/Nave. Al 21 luglio, registrati 45 casi, 23 con esito positivo.

  • Spi Cgil conta 8 punti (Brescia, Montichiari, Gardone Valtrompia, Chiari, Rovato, Manerbio, Gavardo, Orzinuovi) e ha avviato 154 ricorsi nel semestre, con il 96% di esiti favorevoli.

  • Cisl Brescia ha attivo un punto sociale, che in autunno sarà affiancato da uno sportello sanitario dedicato.

Dai sindacati emerge anche una critica al sistema di gestione delle liste d’attesa in Lombardia, ritenuto sbilanciato a favore delle strutture private, che resistono all’ingresso nel Cup unico regionale per motivi economici.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Un nuovo caso di virus West Nile è stato registrato nei giorni scorsi a Brescia,...
Nel cuore della Lombardia, la sanità privata accreditata domina il sistema ospedaliero: fondazioni, congregazioni e...
Oltre 570 milioni agli Spedali Civili di Brescia, fondi anche per Desenzano, Chiari, Esine, Manerbio...

Altre notizie