Il progetto della nuova linea ad alta velocità e alta capacità tra Brescia Est e Verona prosegue a ritmo serrato. Mentre il completamento dell’opera è fissato per la fine del 2026, i lavori di armamento ferroviario — ovvero posa dei binari, del pietrisco (ballast) e degli impianti tecnologici — hanno già superato l’85% di avanzamento. Attualmente sono stati posati oltre 30 km di doppio binario, su un tracciato complessivo di 48 km che collegherà i confini di Mazzano alle porte di Verona.
Le opere di armamento sono entrate nella fase conclusiva: la posa del ballast, iniziata nella primavera scorsa, ha coperto più di 36 km, circa il 75% del percorso. Il ballast, ovvero lo strato di pietrisco steso sulla massicciata, garantisce la stabilità dei binari e un efficiente drenaggio dell’acqua piovana. Il processo prosegue con l’intervento di uno speciale treno posatore, che dispone traverse e rotaie in sequenza, le fissa e permette un rapido avanzamento del tracciato. Terminata la posa, la linea viene ulteriormente livellata e consolidata da macchine operatrici specializzate, assicurando il rispetto delle quote e le condizioni ottimali per la circolazione.
Secondo le ultime comunicazioni del consorzio Cepav Due (general contractor dell’opera e consorzio guidato da Eni), entro fine anno saranno completati i lavori di posa del binario e l’installazione degli impianti tecnologici. Subito dopo si procederà con le corse di prova e i collaudi, in vista dell’apertura ufficiale al traffico ferroviario, prevista in linea con i tempi indicati dal PNRR, principale fonte di finanziamento della maxi opera dal valore di oltre 3 miliardi di euro.
Uno snodo cruciale del progetto è il bivio Mazzano, già attivo in forma provvisoria. In questa prima fase, il bivio consente l’approvvigionamento dei materiali di armamento alla linea in costruzione. In configurazione definitiva, rappresenterà il collegamento tra la storica Milano-Venezia e la nuova linea AV/AC, permettendo ai treni di transitare da una rete all’altra.
I materiali per l’armamento sono stoccati in due cantieri di deposito: uno tra Mazzano e Calcinato, nei pressi della Tangenziale Sud, e un secondo a Lugagnano di Sona, in provincia di Verona. Da qui partono rifornimenti coordinati lungo tutta la tratta.
Importanti progressi anche sul fronte delle opere sotterranee. È già stato ultimato il doppio binario all’interno del sistema di gallerie di Calcinato, dove la galleria naturale da 230 metri è stata completata un anno fa con scavo tradizionale. A seguire sono state realizzate le gallerie artificiali alle estremità est e ovest.