La Procura di Brescia ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio volontario in concorso per Oscar Maggi, un operaio presente la sera dell’8 ottobre 2015 presso la fonderia Bozzoli a Marcheno. Maggi è accusato di aver partecipato all’omicidio di Mario Bozzoli, zio di Giacomo Bozzoli.

Secondo la ricostruzione della Procura, Mario Bozzoli sarebbe stato gettato in uno dei forni della fonderia, che quella sera ha subito un blocco dell’impianto di aerazione seguito da una fumata anomala. La presenza di Oscar Maggi in fonderia in quel momento e il suo presunto intervento per sbloccare l’impianto sono elementi chiave nella ricostruzione accusatoria.

Il caso ha già portato alla condanna in via definitiva di Giacomo Bozzoli, avvenuta il 1° luglio scorso, ma le indagini proseguono per accertare il coinvolgimento di altri individui nella morte di Mario Bozzoli. L’inchiesta bis della Procura ha infatti raccolto nuovi elementi che puntano alla responsabilità di Maggi nel delitto.

Le accuse contro Maggi includono l’aver sbloccato l’impianto di aerazione del forno in cui sarebbe stato gettato Mario Bozzoli, contribuendo così alla copertura dell’omicidio. Gli investigatori ritengono che l’intervento di Maggi fosse parte di un piano orchestrato per eliminare le prove del delitto.

La richiesta di rinvio a giudizio rappresenta un passaggio cruciale nelle indagini e segnala l’intenzione della Procura di fare piena luce sui fatti e assicurare alla giustizia tutti i responsabili. Oscar Maggi si trova ora in una posizione delicata, dovendo difendersi da accuse molto gravi che potrebbero portare a una condanna pesante.

La vicenda della fonderia Bozzoli ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media, sia per la brutalità dell’omicidio che per la complessità delle indagini. La Procura di Brescia continua a lavorare per chiudere definitivamente il caso e portare giustizia alla famiglia di Mario Bozzoli.