La sentenza della Corte di Cassazione segna un punto di non ritorno per un quarantenne di Travagliato, condannato per tentato omicidio nei confronti della moglie. La Corte ha irrevocabilmente confermato la pena di dieci anni di carcere, consolidando così le decisioni dei gradi di giudizio precedenti.
I fatti alla base di questa drammatica vicenda familiare risalgono a un episodio di violenza domestica, dove l’uomo, nel pieno di una lite, ha agito con estrema brutalità contro la propria moglie. Dopo averla spinta violentemente contro un muro, l’ha afferrata per il collo, sollevandola fino a farle perdere i sensi. Quest’atto violento è avvenuto alla presenza del loro figlio, che in aula ha confermato la testimonianza della madre.
Nonostante l’imputato abbia sostenuto di non avere intenzioni omicide, portando il caso fino alla Corte di Cassazione, la sua difesa non ha scalfito il giudizio dei magistrati. La Corte ha infatti ribadito che la mancanza o la scarsità di lesioni fisiche sulla vittima non esclude a priori un’intenzione omicida. Queste possono essere il risultato di fattori esterni, come un movimento imprevisto della vittima o un intervento esterno, non necessariamente indicativi di un’assenza di volontà omicida da parte dell’aggressore.