Artificieri in azione a Collebeato nella sede degli Alpini

Il cuore dell'operazione ha ruotato attorno a tre granate d'artiglieria risalenti alla Prima Guerra Mondiale

In una recente operazione di sicurezza a Collebeato, gli artificieri dell’Esercito hanno agito con estrema prudenza nel gestire un ritrovamento di ordigni storici. L’intervento ha riguardato la sede degli Alpini, un luogo carico di storia e ricordi, trasformato in un piccolo museo grazie ai cimeli portati dagli anziani membri.

Il cuore dell’operazione ha ruotato attorno a tre granate d’artiglieria risalenti alla Prima Guerra Mondiale, conservate con altri oggetti storici all’interno di una vetrinetta. Questa scoperta è avvenuta durante un controllo di routine su un ordigno specifico, una bomba da mortaio Brixia della Seconda Guerra Mondiale, che si presentava integra e potenzialmente attiva. Gli Alpini, per senso di responsabilità, hanno segnalato il caso ai Carabinieri di Concesio, dando il via a un’operazione di sicurezza ben pianificata.

Gli specialisti del Decimo Reggimento Genio Guastatori di Cremona sono intervenuti il 21 dicembre per una valutazione iniziale. Durante questo sopralluogo, hanno escluso la pericolosità della Brixia, ma non sono riusciti a determinare la sicurezza degli altri ordigni attraverso le radiografie. Questa incertezza ha portato alla decisione di procedere con la distruzione degli ordigni, un’azione effettuata con grande cautela.

Inizialmente, gli artificieri hanno trasferito le bombe in un magazzino sicuro, in attesa del momento adatto per il brillamento. Questo passaggio cruciale è stato eseguito martedì 16 gennaio, in una ex cava situata nel territorio di Collebeato. La distruzione è stata eseguita due giorni dopo un altro evento significativo nella zona: la neutralizzazione di una bomba d’aereo trovata a Santa Lucia.

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