In una recente sentenza, il tribunale di Brescia ha emesso una condanna di tre anni di carcere, una multa di 4.000 euro e risarcimenti a favore delle vittime per un pasticcere di Valtrompia, Brescia. L’uomo, 44 anni e proprietario di un negozio, era sotto processo per accuse di violenza sessuale formulate da tre ex dipendenti, una delle quali minorenne all’epoca dei fatti.
Dopo un processo dettagliato basato su denunce da parte di ex dipendenti, il tribunale ha superato la richiesta della pubblica accusa, che era di 2 anni e 2 mesi di reclusione, optando per una sentenza più severa. Il pasticcere ha respinto tutte le accuse attraverso i suoi legali, arrivando a chiedere l’assoluzione completa. Nonostante la difesa, il verdetto ha imposto una pena più dura, riconoscendo la gravità delle accuse supportate da testimonianze e messaggi acquisiti durante il processo.
Il caso è emerso pubblicamente quando una delle ex dipendenti, oggi 29enne, ha denunciato le molestie subite circa due anni fa. Le sue dichiarazioni ai carabinieri e ai magistrati descrivevano avances non desiderate, palpeggiamenti e messaggi inappropriati, incluso un episodio in cui l’accusa di molestia era scaturita da una pretesa macchia di caffè sulla maglietta. Questi episodi sono stati definiti in aula come “proposte oscene”. Altri racconti simili da parte di almeno altre due ex dipendenti hanno consolidato il profilo delle accuse portate avanti dalla pubblica accusa.