Nel tranquillo scenario del Lago di Garda, un’indagine giornalistica ha portato alla luce una scoperta allarmante. Un giornalista del programma televisivo “Le Iene” di Italia 1 si è immerso nelle acque vicino al Vò, una zona prossima alla Lega Navale. A circa cento metri dalla riva, sono emerse sorprese pericolose dal passato: due piccole bombe e una pistola, verosimilmente residuati bellici della Seconda Guerra Mondiale, ancora da identificare. Questo ritrovamento ha immediatamente mobilitato le autorità locali, che hanno segnalato la situazione ai carabinieri. Già programmati interventi di bonifica, che vedranno l’impiego della Marina militare e degli artificieri del Genio guastatori di Cremona, coordinati dalla Prefettura.

La recente scoperta segue vicende recenti che hanno suscitato ampio dibattito. La figura centrale di queste vicende è Enzo Fattori, noto per il suo impegno trentennale nella pulizia delle spiagge del Garda, che ha recentemente ricevuto una multa di 500 euro. Il provvedimento, firmato dal sindaco Guido Malinverno e attuato a fine gennaio, vieta la raccolta di qualsiasi materiale lungo le coste e nelle acque del lago. Il decreto è una risposta diretta ai ritrovamenti di ordigni tra il porto vecchio e la diga foranea e mira a prevenire rischi per la sicurezza pubblica. Tuttavia, il “caso Fattori” ha generato un’ampia risonanza mediatica, coinvolgendo persino l’attenzione dei media tedeschi, che hanno portato la questione al di là delle frontiere italiane.

Questi episodi si inseriscono in un contesto più ampio di continui ritrovamenti bellici nelle acque del Lago di Garda, una situazione che ha già visto l’organizzazione di più giornate dedicate alla bonifica. I risvolti di questi eventi sono molteplici, toccando temi di sicurezza, conservazione del patrimonio naturale e responsabilità civile.