Matteo Cornacchia, un uomo di 46 anni affetto da una disabilità civile all’80%, è tragicamente deceduto in seguito a un infortunio sul lavoro nella zona di Brescia. Cornacchia, originario di Travagliato, viveva con sua madre anziana e il suo devoto cane Willy, ed era impegnato presso la Dall’Era Siderurgica di Lograto. La perdita di Matteo ha scosso profondamente la comunità, evidenziando gravi questioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e mobilitando un ondata di affetto verso il suo amato cane, Willy.
Un infortunio che solleva questioni di sicurezza
Il tragico evento si è verificato quando una lastra di metallo, presumibilmente staccatasi da un carroponte, ha colpito Matteo, provocandone la morte immediata. Le circostanze dell’incidente sono attualmente sotto indagine, con la Procura che ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e il macchinario implicato sequestrato. Il caso ha sollevato critiche severe da parte dei sindacati, con accuse di negligenza nella manutenzione dei macchinari e un approccio alla sicurezza lavorativa trattata più come un disturbo che come una priorità.
Il sostegno della comunità e il futuro di Willy
Il dolore per la perdita di Matteo si è trasformato in un atto di solidarietà nei confronti di Willy, il suo cane. Cristina Picinali, un’amica della famiglia, ha preso in custodia l’animale, con la prospettiva di un’adozione definitiva da parte di un amico a Bergamo. Questa gara d’affetto dimostra il legame profondo tra Matteo e Willy e l’impatto che l’uomo ha avuto sulla sua comunità.
Impatto emotivo e necessità di riforme
La storia di Matteo sottolinea la critica necessità di riforme serie nella sicurezza sul lavoro, con un appello a un maggior rispetto delle normative e al rafforzamento dei controlli. La sua situazione, condivisa con gli amici prima della sua morte, riflette la dura realtà di molti lavoratori che, nonostante le difficoltà fisiche, sono costretti a lavorare per necessità economica.