Recentemente, il Lago di Garda ha testimoniato un fenomeno preoccupante: la presenza sempre più massiccia del pesce siluro, una specie invasiva che minaccia l’equilibrio ecologico del lago. La dimensione degli esemplari catturati, che raggiungono quasi i due metri e mezzo, è indicativa della gravità del problema. Il vicepresidente della Comunità del Garda, Filippo Gavazzoni, evidenzia la crescente problematicità di questa specie alloctona, che altera la biodiversità e l’ecosistema del Benaco.
Un’operazione di monitoraggio efficace e coordinata
L’operazione di ieri, condotta tra Sirmione e Peschiera, ha visto la partecipazione di 45 subacquei dell’Unione pescatori sportivi del Garda. Coordinati in una gestione collettiva e meticolosa, hanno eseguito una battuta di pesca dalle 8 alle 11.30, che si è conclusa senza intoppi grazie all’assistenza di diverse unità di supporto, tra cui la Guardia costiera e la Polizia locale. La presenza di biologi e mezzi di sicurezza, tra cui un’idroambulanza di Bardolino, ha garantito un intervento sicuro e controllato.
Impatto significativo sulle specie autoctone
La presenza del siluro nel Lago di Garda non è solo una questione di dimensioni impressionanti degli esemplari, ma rappresenta una minaccia reale per le specie autoctone. Questi giganti d’acqua dolce, predatori voraci, compromettono la sopravvivenza di specie come coregoni, carpe e lucci, vitali per il mantenimento dell’equilibrio naturale del lago. Gavazzoni sottolinea che l’evento di ieri ha permesso di catturare e analizzare circa venti esemplari, con un peso complessivo di 260 chili, per valutarne sesso ed età e affrontare il problema in modo scientifico e informato.
Conclusione della giornata: un passo verso la comprensione
La giornata si è conclusa con il trasporto dei pesci catturati, destinati allo smaltimento attraverso una cooperativa locale che ha utilizzato un camion frigo. Questo sforzo collettivo non solo cerca di limitare la diffusione del siluro ma mira a sensibilizzare la comunità sull’importanza di gestire e contenere questa specie per proteggere l’ambiente lacustre.