Ennesimo ritardo per lo svincolo della Rovizza: una sfida infinita

Un altro rinvio per la tangenziale Ss11

Un ennesimo slittamento mina le speranze dei cittadini di Sirmione, Peschiera e Pozzolengo. Il progetto dell’ultimo tratto della tangenziale Ss11, in cantiere dal 1994, è ancora incompleto nella parte terminale. Un’attesa di tre decenni che non vede ancora la luce. La realizzazione dello svincolo della Rovizza, cruciale per il collegamento stradale delle località bresciane, subisce un ulteriore ritardo: i lavori previsti per giugno sono posticipati a settembre.

Durante un’assemblea pubblica, il sindaco uscente di Pozzolengo, Paolo Bellini, ha evidenziato l’importanza dello svincolo: “Per Pozzolengo è cruciale questo svincolo: chi percorre la tangenziale in direzione Verona non può uscire, e quindi per raggiungerci deve usare lo svincolo successivo e tornare indietro”. Questa situazione, oltre a essere pericolosa viabilisticamente, influenza negativamente l’economia locale e il flusso turistico.

Il ritardo accumulato negli anni per lo svincolo della Rovizza deriva da problemi di competenze territoriali e dai costi elevati per poche centinaia di metri di strada divisa tra le municipalità di Sirmione, Pozzolengo e Peschiera. I residenti, stanchi, hanno ribattezzato lo svincolo “monco”. Arrivando da Brescia, per uscire a Rovizza bisogna spingersi fino a Peschiera e poi tornare indietro, complicando notevolmente i trasferimenti locali.

Nel mezzo delle difficoltà, una buona notizia emerge: il ponte Roveglia, anch’esso fondamentale per la mobilità dell’area, verrà riaperto tra il 15 e il 30 luglio, dopo il collaudo finale. Questo sviluppo potrebbe offrire un lieve sollievo alla comunità.

L’assemblea ha anche segnato il commiato del sindaco Bellini, che lascia un avanzo di oltre 1,2 milioni di euro alla futura amministrazione, con la speranza che il nuovo governo possa finalmente risolvere questo annoso problema. Il costo dell’operazione si attesta sui 2,4 milioni di euro, ma i cittadini di Pozzolengo sperano che questo “supplemento” di tempo sia davvero l’ultimo. L’incertezza persiste, ma la determinazione a risolvere questo annoso problema rimane forte.

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