Giacomo Bozzoli, imprenditore bresciano di 39 anni, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario, scomparso l’8 ottobre 2015. Secondo gli atti del processo, Mario Bozzoli sarebbe stato bruciato in un forno della fonderia di famiglia a Marcheno. Attualmente, Giacomo si trova nel carcere di Bollate, Milano, dove è stato trasferito poco dopo il suo arresto. Dopo una breve latitanza di una decina di giorni, è stato catturato dai carabinieri nella sua villa di Soiano, dove si nascondeva sotto il letto con oltre 50.000 euro in contanti.

Di recente, è emersa una nuova figura che potrebbe ribaltare le sorti del caso: una super-testimone austriaca. Giacomo Bozzoli ha menzionato questa donna in un memoriale che verrà presto consegnato alla Procura. Secondo quanto riportato dall’Ansa, la testimone è rappresentante di un’azienda austriaca di metalli ferrosi. La sua testimonianza potrebbe essere cruciale per smentire l’accusa che Bozzoli abbia portato del denaro dall’Austria.

La testimone potrebbe fornire informazioni chiave per dimostrare che non è stato Giacomo a trasportare i 4.400 euro in contanti, emessi da una banca austriaca, trovati a casa di Giuseppe Ghirardini. Quest’ultimo, un operaio delle fonderie Bozzoli, fu trovato morto vicino alle Case di Viso, in Valcamonica, in circostanze che suggeriscono un suicidio dopo la scomparsa di Mario Bozzoli. La nuova testimonianza potrebbe quindi giocare un ruolo decisivo nel caso, offrendo un’ulteriore prospettiva sulla complessa vicenda.