Il tema dell’autonomia differenziata ha acceso un acceso confronto politico tra la Lombardia e la Sardegna, con protagonisti la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, e il capogruppo della Lega al Pirellone, Alessandro Corbetta. Al centro della contesa, la distribuzione delle risorse e le conseguenze delle differenze tra le regioni del Nord e del Sud Italia.
Todde ha evidenziato come esista un divario sostanziale tra le Regioni del Nord e del Sud, sottolineando che le prime hanno beneficiato di infrastrutture finanziate con fondi statali, rendendole regioni ricche e trainanti. “Pensare di basarsi sulla spesa storica e permettere alle regioni che hanno ricevuto di più di continuare a trattenere maggiori risorse è ingiusto,” ha affermato la presidente della Sardegna, ribadendo che tale situazione danneggia le Regioni del Sud, che devono ancora colmare molte lacune.
La Todde ha criticato duramente l’idea che regioni come la Lombardia e il Veneto, grazie alla loro forza economica, possano negoziare in Europa in modo più efficace rispetto a regioni meno sviluppate come la Calabria o la Sardegna. Secondo la presidente sarda, tale diseguaglianza compromette la coesione nazionale e va contrastata.
Dal canto suo, Corbetta ha risposto con fermezza alle accuse di Todde, difendendo la Lombardia e accusando la presidente sarda di strumentalizzare il tema dell’autonomia. “La Lombardia,” ha dichiarato Corbetta, “con un saldo positivo di oltre 250 milioni di euro nella sanità, cura molti cittadini sardi e del Sud, inclusi quelli provenienti da regioni a statuto autonomo come la Sardegna.” Il capogruppo leghista ha inoltre ricordato come le regioni del Sud, inclusa la Sardegna, beneficino del residuo fiscale lombardo, che ammonta a oltre 54 miliardi di euro annui, senza riuscire a migliorare significativamente i loro servizi.
Queste dichiarazioni riflettono un profondo scontro politico tra due visioni opposte dell’autonomia e della redistribuzione delle risorse statali. Da un lato, la Sardegna, che chiede maggiore equità e coesione, dall’altro la Lombardia, che difende i risultati ottenuti grazie alla propria gestione e al contributo che offre al resto del Paese.