Invasione pacifica dei gamberi “alieni” sul lago di Garda: avvistamenti in aumento

Segnalati in numerose spiagge del Garda i gamberi rossi della Louisiana, specie invasiva ormai radicata

Durante lo scorso fine settimana, si sono moltiplicate le segnalazioni di gamberi rossi della Louisiana lungo le spiagge del basso lago di Garda. Da Desenzano a Manerba, passando per Padenghe e Moniga, decine, forse centinaia di questi crostacei, molti dei quali già morti o in pessime condizioni, sono stati avvistati sulle rive. Come accade spesso durante le lagheggiate, i gamberi sono stati trasportati dalle onde fino alla riva.

Il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii) non è una novità per le acque del lago di Garda. Da oltre trent’anni, questa specie alloctona, originaria degli Stati Uniti centro-meridionali e del Messico, ha colonizzato gran parte degli habitat acquatici italiani. Nonostante sia comunemente chiamato “gambero killer” per i suoi impatti negativi sugli ecosistemi locali, questa specie è ormai parte integrante del lago. Secondo il Piano di gestione nazionale stilato dal Ministero della Transizione Ecologica e da istituti come Ispra e Snpa, la presenza del gambero rosso è monitorata a causa del suo potenziale dannoso, riconosciuto anche a livello europeo nel Regolamento Ue 1143/2014.

Il Procambarus clarkii è una specie onnivora che si nutre di macroinvertebrati, larve di anfibi, uova di pesci e piante acquatiche. La sua attività scavatrice nelle aree limo-argillose provoca torbidità dell’acqua e destabilizza gli argini, riducendo la penetrazione della luce e la produttività primaria degli ecosistemi acquatici. Questa specie invasiva è ormai diffusa in tutta Italia, compreso il lago di Garda, dove si riproduce in diverse condizioni ambientali, incluse acque salmastre e di grotta.

Nonostante l’apparente aumento di avvistamenti, il WWF Bergamo-Brescia ha rassicurato la popolazione: “Non c’è nessun allarme immediato, anche se è importante non sottovalutare il problema”. L’organizzazione ha inoltre ricordato che, sebbene i gamberi della Louisiana stiano aumentando, esistono predatori naturali come gabbiani, aironi, persico trota, anguille e siluri che contribuiscono a contenerne la popolazione. Studi recenti sui contenuti stomacali dei siluri hanno mostrato che oltre la metà della loro dieta è composta proprio da questi gamberi.

È però quasi impossibile eliminare completamente la specie dal territorio italiano. L’obiettivo delle autorità e delle organizzazioni ambientaliste è quello di limitarne la diffusione, cercando di contenere i danni all’ecosistema locale.

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