Brescia, morti improvvise: 5 decessi al giorno tra infarti e ictus

Due aree della provincia le più colpite: i dati aggiornati degli ultimi 20 anni

Ogni giorno, in provincia di Brescia, si registrano mediamente 5 decessi improvvisi, principalmente a causa di ictus e infarti miocardici. Le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la prima causa di morte, sia in Italia che a livello locale. Secondo gli ultimi report di ATS Brescia, negli ultimi 20 anni, il territorio ha affrontato numeri significativi che evidenziano una situazione in lieve miglioramento solo negli ultimi tempi.

I dati sull’ictus nel Bresciano

Dal 2001 al 2021, sono stati registrati 57.195 casi di ictus tra i cittadini bresciani. Tra questi, in 18.448 casi l’episodio è risultato fatale, portando alla morte entro 28 giorni dall’evento. Analizzando i dati più recenti, nel solo 2021 si sono verificati 2.651 episodi di ictus, con 927 decessi.

I numeri sono rimasti costanti fino al 2015, ma a partire dal 2019 si è osservata una leggera diminuzione. Un segnale positivo, probabilmente legato a miglioramenti nella prevenzione e nei trattamenti offerti dal sistema sanitario locale.

Infarti e decessi quotidiani

Parallelamente, i dati evidenziano che ogni giorno quasi 3 bresciani muoiono per infarto miocardico, portando il totale delle morti improvvise a una media di 5 decessi quotidiani. Le malattie cardiovascolari, che comprendono infarti, ictus, aritmie e insufficienza cardiaca, continuano a rappresentare un problema sanitario rilevante.

Le aree più colpite

Dai report emergono anche due zone della provincia di Brescia particolarmente interessate da questa problematica, dove i tassi di decessi improvvisi risultano più alti rispetto alla media. I dati dettagliati sono stati raccolti e analizzati per fornire una mappatura completa, che permette di comprendere meglio la distribuzione territoriale del fenomeno.

Un quadro in evoluzione

Le malattie cardiovascolari rappresentano una sfida costante per la salute pubblica, ma il calo registrato negli ultimi anni offre uno spiraglio di speranza. La prevenzione rimane fondamentale, insieme a diagnosi precoci e trattamenti tempestivi, per continuare a ridurre il numero delle morti improvvise nella provincia bresciana.

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