Caso Manfredi: assolto Michael Paloschi nel processo d’appello bis

Il tribunale di Milano ha assolto Michael Paloschi per la morte di Francesca Manfredi, avvenuta nel 2020 a causa di un’overdose, con la formula “perché il fatto non sussiste”.

Si è concluso con un verdetto di assoluzione il processo d’appello “bis” per Michael Paloschi, accusato di aver causato la morte di Francesca Manfredi, 24 anni, deceduta nella notte tra il 22 e il 23 agosto 2020 per overdose. La Corte ha stabilito che “il fatto non sussiste”, ribaltando così la sentenza di condanna a sette anni emessa nel precedente appello, poi annullata dalla Cassazione.

Il caso e il percorso giudiziario.
Il corpo di Francesca Manfredi fu ritrovato privo di vita il 23 agosto 2020, nell’abitazione situata nel quartiere Fornaci, a Brescia, dove si era trasferita da pochi giorni. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli ultimi giorni della giovane sarebbero stati caratterizzati da un consumo eccessivo di droga e alcol. Durante quella tragica notte, nell’abitazione erano presenti anche Michael Paloschi e un’altra ragazza.

Quando Francesca si sentì male, furono fatti tentativi di soccorso, tra cui immergerla in una vasca da bagno con del ghiaccio, ma le condizioni peggiorarono rapidamente. I soccorsi furono chiamati troppo tardi. Le indagini portarono alla luce un giro di spaccio di sostanze stupefacenti e a una serie di procedimenti giudiziari.

Michael Paloschi, difeso dall’avvocato Valeria Cominotti, fu inizialmente assolto in primo grado “per non aver commesso il fatto”. Tuttavia, in appello, il verdetto venne ribaltato con una condanna a sette anni per omicidio preterintenzionale, basata sull’accusa che Paloschi avesse iniettato l’eroina a Francesca. La sentenza fu poi annullata dalla Cassazione a gennaio 2023, che dispose un nuovo processo da celebrare a Milano, data l’assenza di una seconda sezione di corte d’assise d’appello a Brescia.

Il verdetto definitivo.
Nel processo d’appello bis, il tribunale ha stabilito che le prove raccolte non dimostrano la responsabilità di Paloschi, confermando quindi la sua innocenza con la formula “perché il fatto non sussiste”.

Le reazioni e il contesto.
Il caso ha riacceso i riflettori sul tema del consumo di droga e sul ruolo degli spacciatori nelle tragedie legate alle overdose. Sebbene Paloschi sia stato assolto, le indagini hanno fatto emergere un contesto difficile in cui il traffico di stupefacenti ha avuto un peso significativo.

Con questa assoluzione, si chiude una vicenda giudiziaria lunga e complessa, lasciando però aperti interrogativi sulle dinamiche che hanno portato alla tragica morte di Francesca Manfredi.

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