Maxi sequestro di abiti contraffatti: affari illeciti per oltre 800mila euro

La Guardia di Finanza ha scoperto una rete di commercio illegale tra Padova e Brescia, sequestrando 13.800 capi falsificati e denunciando tre persone

Un’indagine della Guardia di Finanza di Cittadella ha portato alla luce una vasta rete di abbigliamento contraffatto, con il sequestro di 13.885 capi d’alta moda falsificati e la denuncia di tre persone. L’operazione ha smantellato un circuito illegale che coinvolgeva un venditore al dettaglio di San Martino di Lupari (Padova), un intermediario e un grossista operanti a Brescia.

L’indagine è partita alla fine del 2024, quando gli investigatori hanno individuato un profilo social che vendeva articoli di lusso a prezzi sospettosamente bassi. Monitorando il titolare della pagina, un cittadino marocchino trentenne, la Finanza ha deciso di intervenire nel momento in cui stava effettuando una vendita. Dopo averlo fermato e identificato, è stata eseguita una perquisizione domiciliare, che ha portato al rinvenimento di 66 articoli contraffatti.

Le indagini hanno poi permesso di risalire a un intermediario residente a Brescia, anch’esso marocchino, che forniva la merce al venditore padovano. Seguendo la filiera, gli investigatori sono arrivati fino al grossista, un uomo di origine senegalese che operava in un capannone nel Bresciano, utilizzato sia come laboratorio di produzione sia come showroom per la vendita all’ingrosso.

Nel corso delle perquisizioni, i finanzieri hanno sequestrato 13.885 capi falsificati, che avrebbero generato profitti illeciti per oltre 830mila euro. Oltre agli abiti, sono stati rinvenuti strumenti per il confezionamento, macchine da cucire, etichette contraffatte di circa trenta marchi di lusso e altro materiale utile alla produzione dei falsi.

I tre soggetti coinvolti sono stati denunciati per introduzione e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione. Le indagini, però, non si fermano qui: gli investigatori stanno cercando di risalire alla provenienza della merce sequestrata, individuare eventuali collaboratori e verificare se nel giro vi siano dipendenti infedeli di note case di moda che potrebbero aver fornito materiale originale per il mercato nero.

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