Sciopero del trasporto pubblico a Brescia: un segnale di protesta contro le condizioni di lavoro

L'iniziativa, indetta dai sindacati di base, ha visto un'alta adesione, con oltre il 70% degli operatori di Brescia Trasporti che ha partecipato alla protesta

Autobus

La mobilitazione degli autisti bresciani segna una protesta significativa contro le difficili condizioni di lavoro e il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro. Sebbene l’eco dello sciopero nazionale del trasporto pubblico locale si sia esteso anche alla città di Brescia, la realtà è che i problemi strutturali del settore erano già evidenti e radicati. L’iniziativa, indetta dai sindacati di base, ha visto un’alta adesione, con oltre il 70% degli operatori di Brescia Trasporti che ha partecipato alla protesta.

I lavoratori, a fronte di un potere d’acquisto in continua erosione a causa dell’inflazione, chiedono il rinnovo di un contratto ormai obsoleto. L’aumento salariale offerto è stato considerato insufficiente, e le condizioni di lavoro continuano a peggiorare, contribuendo ad alimentare il malcontento. Secondo Maurizio Murari dei Cobas, le trattative a livello nazionale sembravano aver raggiunto un accordo, ma quest’ultimo era già al ribasso e, con il blocco delle negoziazioni, il futuro appare incerto: «Non sappiamo neppure se riusciremo ad ottenere quelle briciole», ha commentato il rappresentante sindacale.

Non si tratta solo di rivendicazioni salariali, ma anche di una crescente preoccupazione per la sicurezza dei lavoratori. Gli autisti denunciano un aumento delle aggressioni, con attacchi che spesso derivano dalla frustrazione e dalla rabbia dei passeggeri. La situazione è ulteriormente aggravata dai turni di lavoro sempre più estenuanti e dalla crescente dequalificazione delle mansioni. «Siamo costretti a subire diverse forme di disagio, diventando il bersaglio di violenze e tensioni», spiegano i dipendenti.

Lo scorso anno, grazie a una serie di mobilitazioni, i lavoratori di Brescia Trasporti avevano ottenuto un premio di 2.500 euro, ma quest’anno non è stato confermato. La mancanza di un rinnovo contrattuale e l’assenza di un premio per il 2025 hanno ulteriormente alimentato il malcontento tra i dipendenti. «Ci ritroviamo senza un contratto nazionale e senza il premio promesso. Per questo motivo riprenderemo le proteste», ha affermato Murari.

Per cercare di rispondere alle crescenti preoccupazioni riguardo alla sicurezza, si sta discutendo la possibilità di introdurre modifiche ai posti guida degli autobus. Si valuta l’idea di dotarli di box chiusi, inaccessibili agli utenti, come misura per proteggere i conducenti dalle aggressioni. Questi cambiamenti potrebbero rappresentare una soluzione parziale per arginare i rischi, ma la protesta continua a far luce su una condizione di lavoro sempre più precaria e insostenibile.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

La comunità di Gargnano è sotto shock per la scomparsa improvvisa di Italo Bringhenti, volto...
In centinaia ai funerali della giovane: chiesa gremita, silenzio e palloncini rosa per l’ultimo saluto....
A bordo del mezzo si trovavano due uomini, rispettivamente di 30 e 36 anni, sottoposti...

Altre notizie