Caso don Jordan Coraglia, la Diocesi: “Dolore e collaborazione piena con la magistratura”

Il portavoce del vescovo di Brescia interviene sull’arresto del parroco: sospeso dall’incarico, sarà avviata un’indagine canonica

Brescia – La Diocesi di Brescia rompe il silenzio sul caso di don Jordan Coraglia, il parroco di Castelcovati arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di possesso di materiale pedopornografico, ritrovato a seguito di un’indagine della Polizia postale. A parlare a nome del vescovo monsignor Pierantonio Tremolada è il portavoce don Adriano Bianchi, che in una nota ufficiale esprime profondo dolore per la vicenda e conferma la piena collaborazione della Chiesa bresciana con l’autorità giudiziaria.

“È una notizia che ci addolora profondamente”, si legge nella comunicazione. Don Coraglia, già sospeso dalle funzioni parrocchiali, si trova ora agli arresti domiciliari e dovrà rispondere in sede penale delle accuse a suo carico. Le indagini hanno preso le mosse da una perquisizione informatica disposta dagli inquirenti, che ha portato al ritrovamento di contenuti compromettenti sui social e su canali Telegram.

La Diocesi ha specificato che non sono emerse condotte inappropriate da parte del sacerdote nei confronti dei minori della sua comunità parrocchiale, né risultano coinvolti bambini affidati alla sua cura pastorale. Tuttavia, la gravità dell’accusa ha imposto la sospensione immediata di don Coraglia e l’apertura di un procedimento ecclesiastico.

“Ogni reato che coinvolge i minori non può essere sottovalutato, tollerato né eluso, tanto meno se coinvolge sacerdoti”, afferma la nota, che sottolinea la vicinanza della Diocesi a tutte le vittime di crimini legati all’abuso e allo sfruttamento dei minori, dichiarando l’impegno a garantire trasparenza e collaborazione nel percorso giudiziario.

Accanto all’inchiesta penale, sarà avviata un’indagine canonica interna, come previsto dal diritto ecclesiastico. L’obiettivo, ribadisce il portavoce del vescovo, è quello di chiarire i fatti e le eventuali responsabilità in modo rapido e completo, nel rispetto delle norme e della dignità delle persone coinvolte.

Il caso Coraglia si inserisce in un momento delicato per la Diocesi di Brescia, già scossa ad aprile dall’arresto di un altro sacerdote, don Ciro Panigara, accusato di violenza sessuale su minore. Anche in quel caso, il vescovo Tremolada aveva disposto le dimissioni del sacerdote prima dell’intervento della magistratura.

Con questa presa di posizione ufficiale, la Curia bresciana conferma la linea di fermezza e trasparenza adottata nei confronti di episodi che coinvolgono il clero in casi di presunta criminalità contro i minori, nel tentativo di ricostruire un clima di fiducia all’interno delle comunità parrocchiali.

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