Droga e riciclaggio sul Garda: confiscati beni di lusso per 470mila euro

Operazione dei carabinieri smaschera un sistema illecito tra Trento, Rovereto e le sponde del lago, con denaro reinvestito in immobili e orologi di pregio

Prosegue la lotta al traffico di droga e al riciclaggio sul lago di Garda, dove i carabinieri di Riva hanno eseguito nuovi sequestri nell’ambito di una maxi indagine iniziata nel 2022. A finire sotto chiave sono stati beni mobili e immobili per un valore complessivo di 470mila euro, riconducibili a un clan già colpito da numerosi arresti un anno fa.

Nel dettaglio, i militari hanno sequestrato 6.500 euro in contanti, denaro che risultava depositato su conti correnti riconducibili agli indagati. A questi si aggiungono due orologi Rolex dal valore complessivo di oltre 17mila euro e tre appartamenti, tutti ritenuti acquisiti con i proventi dello spaccio.

L’indagine è partita nel giugno 2022 e si è protratta fino all’ottobre 2023. Coordinata dalle procure di Trento e Rovereto insieme alla Direzione distrettuale antimafia e terrorismo, l’operazione aveva già portato all’arresto di 33 persone, di cui 14 finite in carcere, 8 ai domiciliari e 11 sottoposte a obbligo di dimora.

Successivamente, gli inquirenti hanno approfondito le verifiche patrimoniali, riuscendo a risalire a sei soggetti incaricati di occultare e reimpiegare il denaro illecito. Questi individui sono stati denunciati per riciclaggio, dopo aver contribuito a mascherare l’origine criminale dei guadagni tramite l’acquisto di beni di lusso e immobili.

L’operazione rappresenta un nuovo colpo inferto alle organizzazioni criminali che operano sul territorio trentino e gardesano, con l’obiettivo di smantellare non solo le reti dello spaccio, ma anche quelle economico-finanziarie su cui i clan fanno leva per legittimare i propri profitti.

Il sequestro rientra nel più ampio disegno investigativo delle forze dell’ordine, tese a colpire il cuore economico delle attività illecite. I beni confiscati, secondo quanto accertato dagli inquirenti, sarebbero stati acquistati esclusivamente con denaro proveniente dallo spaccio di sostanze stupefacenti, in un sistema che coinvolgeva più regioni, da Trento fino a Rovereto e le sponde del Garda.

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