Mercoledì pomeriggio l’Oglio è stato teatro di una tragedia che ha spezzato la vita e i sogni di Samadou Guebre, 21 anni, originario del Burkina Faso e residente con la famiglia ad Albano Sant’Alessandro. Il giovane, giunto in Italia solo un anno fa, era determinato a imparare la lingua, trovare un lavoro e costruirsi un futuro.
L’incidente è avvenuto a pochi metri dalla nuova diga fluviale di Palazzolo, intorno alle 17. Secondo le testimonianze, Samadou – che non sapeva nuotare – si sarebbe buttato in acqua per motivi ancora da chiarire. Con lui c’erano due cugini, di 16 e 22 anni, anch’essi incapaci di nuotare. Nel tentativo di salvarlo, entrambi sono andati in difficoltà e hanno rischiato di annegare.
A salvarli è stata una catena umana formata da volontari, tra cui Beniamino Caari, 29 anni, membro della Protezione civile, che si è tuffato insieme a un amico per riportarli a riva. Samadou, invece, si è inabissato e non è più riemerso. Il suo corpo è stato individuato dall’eliambulanza e recuperato dai vigili del fuoco con un gommone intorno alle 19.30, nei pressi del ponte ferroviario.
I due cugini sono stati trasferiti all’ospedale di Chiari per accertamenti e dimessi senza gravi conseguenze fisiche, ma sotto forte shock. Straziante il momento del riconoscimento del corpo da parte dei genitori, che pensavano il figlio stesse giocando a calcio a Seriate.
Il sindaco Gianmarco Cossandi ha espresso cordoglio alla famiglia, ricordando che la zona della tragedia è in piena campagna e difficile da sorvegliare: «È stato un miracolo che ci fossero persone pronte a tuffarsi. Proseguiremo a installare cartelli di divieto di balneazione, ma serve il buon senso di tutti».
Il corpo di Samadou sarà riportato in Burkina Faso, dove verrà sepolto secondo il rito islamico. L’episodio è avvenuto nello stesso punto in cui, il 30 giugno scorso, aveva perso la vita Singh Sukhwinder, 25enne di origine indiana.