Oltre 25mila volontari provenienti da tutta Italia e dall’estero hanno partecipato al Giubileo del volontariato a San Pietro, celebrando l’impegno di chi dedica la propria vita all’aiuto del prossimo. Nonostante l’assenza di Papa Francesco, ricoverato al Gemelli da oltre tre settimane, il Pontefice ha voluto manifestare la sua vicinanza attraverso un gesto simbolico: sulla loggia della Basilica Vaticana è stato affisso uno stendardo papale, segno della sua presenza spirituale all’evento.
La preghiera al Gemelli: la vicinanza dei volontari al Papa
Dopo la celebrazione a San Pietro, un gruppo di volontari delle Misericordie d’Italia, con rappresentanti da tutto il Paese, ha deciso di raggiungere il Policlinico Gemelli per un momento di preghiera davanti alla statua di Giovanni Paolo II.
Tra i partecipanti, il volontario della Protezione Civile Christian Candio, di Palazzolo sull’Oglio (BS), ha spiegato il significato di questo gesto:
«Ci sembrava mancasse la figura di Francesco questa mattina, lui rappresenta il Giubileo. Abbiamo quindi pensato di fargli visita».
Insieme ai colleghi Davide Sarno, Nicolò Bonassi e Francesco Vavassori, ha lasciato lo stemma del gruppo accanto alla statua, come segno di sostegno e speranza per la guarigione del Pontefice.
Il rosario e la speranza di una pronta guarigione
Nel piazzale del Gemelli, i volontari, ognuno con la propria divisa, bandiera e cartello, si sono disposti in semicerchio e hanno recitato il rosario guidati dal vescovo emerito di Prato, Franco Agostinelli, correttore spirituale nazionale delle Misericordie d’Italia.
Dopo la messa domenicale in Basilica, alcuni volontari hanno acceso un cero votivo, simbolo della speranza affinché il Papa possa guarire presto e tornare a guidare il Giubileo 2025.
Il messaggio di don Agostinelli: “Francesco è vicino a chi aiuta gli altri”
Don Franco Agostinelli, rivolgendosi ai fedeli, ha sottolineato:
«Noi sappiamo che Papa Francesco è vicino a tutte le persone che dedicano la propria vita al servizio degli altri. Siamo qui per celebrare il Giubileo del volontariato, ma anche per dirlo al Pontefice».
Il desiderio comune è quello di poterlo riabbracciare presto, nella speranza che possa riprendere il suo ruolo attivo nel cammino giubilare.